‘An slunt Imola’. Ha salutato il circondario con versi nel suo amato cimbro, lingua parlata da una piccola minoranza fra Veneto e Trentino – poesia intitolata, in italiano ‘D’un sorso Imola’ – il maggiore Andrea Oxilia, che lascia il comando della Compagnia dei carabinieri per assumere l’analogo ruolo a Mantova dopo cinque anni intensi. Ieri pomeriggio si è tenuto il saluto in una sala del consiglio comunale strapiena, alla presenza dei primi cittadini del territorio, del vescovo Giovanni Mosciatti, dei vertici di Formula Imola, del comandante provinciale dei carabineri, il generale Ettore Bramato, di rappresentanti di forze dell’ordine e autorità militari e civili, delle dirigenti scolastiche del territorio. Prenderà il posto di Oxilia il capitano Domenico Lavigna, che conosce già il territorio essendo stato una decina di anni fa comandante della Compagnia di Medicina.
Il sindaco Marco Panieri ha ricordato l’importanza dei carabinieri, "punto di riferimento per la legalità del territorio", e rievocato cinque anni che hanno visto il Comune cooperare con l’Arma (così come con le altre forze di polizia e realtà del territorio) su fronti particolarmente impegnativi, dalla pandemia, ai Mondiali di Ciclismo, fino ai drammatici giorni dell’alluvione. Un rapporto che "nel rispetto dei rispettivi ruoli" è diventato anche umano e di amicizia. Il sindaco ha ricordato le corse in città nelle quali lo ha coinvolto Oxilia, "occasione per conoscersi meglio", ma anche "confrontarsi sulla città e sul suo futuro".
Panieri – che ha donato a Oxilia la mappa della città di Leonardo in ceramica – ha ricordato le molte iniziative realizzate dall’Arma, fra le quali il concorso per le scuole ‘È legalità poesia’, iniziativa unica in Italia. Un riconoscimento arrivato anche dal mondo della scuola. Le dirigenti scolastiche hanno ricordato il ruolo di animazione culturale svolto dall’Arma in questi anni "sostenuto da grande passione". Ma anche quello sulla legalità e la sicurezza, che ha portato alla condivisione di un protocollo antibullismo fra tutte le scuole sotto la sua regia.
Il generale Bramato si è detto sorpreso della "partecipazione" che ha trovato a Imola e del modo e della vicinanza con cui vengono percepiti i carabinieri.
Infine, la parola è passata a Oxilia che ha parlato del territorio del circondario imolese, "bellissimo", e dei rapporti di stima e amicizia costruiti sul posto. Poi la sorpresa. Noto appassionato di poesia, Oxilia ha recitato una sua poesia in cimbro dedicata alla città e incorniciata. Tradotta in imolese dal maestro Franco Scala è stata poi recitata in maniera impeccabile dal presidente del consiglio comunale, Roberto Visani. Eccola in italiano.
D’un sorso Imola - Semicroma d’un lampo/ dietro ai miei occhi/ anche se li chiudo vedo/ bagliori di riflessi/ scintille d’acqua/ del tuo Santerno/ tua Senna. Senna tuo./ Una S t’abbraccia/ una S sui tasti tuoi/ d’un pianoforte bianchi e neri/ che è mani, melodie di mani/ come siepi/ alate, alzate, rapide,/ su scale e rampe di Rocca/ su curve di bimbi ubriachi/ di rombi,/ di vecchi rinati/ sui tuoi pentagrammi/ come griglie di partenza/ per nuove vite, come germogli/su asfalto./ Ed è sibilo, ronzio, squarcio silenzioso,/ la lingua mia, inesistente, deposta,/ che io dono a te, Imola,/ irripetibile sarà/ il verso mio/ cui doni/ la scintilla eterna/ del tuo motore,/ Imola/ che lega eterna/ la mia lingua alla tua./ Poesia d’Imola/ come sibilo eterno/ semicroma d’un lampo/ -d’un sorso!.
p.c.