Il coprifuoco ha le ore contate: "Locali pronti"

Si va verso un’estensione del limite orario, a partire dal 17 maggio. L’ha chiesto anche Bonaccini al governo. L’ottimismo dei titolari

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Sessanta minuti per dare una spinta all’economia. Prende forma l’ipotesi di un nuovo coprifuoco: ritardato, probabilmente solo in una prima fase, alle 23, per poi passare alle 24. Una richiesta al governo fatta ieri anche dal governatore Stefano Bonaccini:"Mi auguro che a metà maggio il governo tolga il coprifuoco alle 22".

C’è una ’data x’, ed è quella del 14 maggio, giorno in cui i contagi forniranno al governo un resoconto più puntuale dopo le prime riaperture, poi, dal 17 tutto potrebbe cambiare. Insomma l’ok lo daranno i nuovi positivi: se resteranno nei limiti, quel tutti a casa si staccherà dall’"impraticabile strada" per i gestori delle 22. Per qualcuno è un’orario che cambia quasi tutto: come raccontano Max Mascia del San Domenico e Mattia Dalmonte della Sterlina. Le cene si allungano, il tempo a tavola si può dilatare, e qualcuno pensa già a come incastrare un doppio turno. Per altri sì, "il primo passo è buono", ma il limite orario potrebbe "essere controproducente", generando "assembramenti in contesti poco controllati".

Ciò su cui insistono soprattutto i titolari è la sicurezza dei loro locali. Un fattore su cui sono stati fatti numerosi investimenti: "Perché il cliente ci guarda, e se non si sente ’protetto’ non torna". Si veleggia verso un allentamento progressivo delle restrizioni: altro nodo da scioglierei: la riapertura dei locali al chiuso: il rischio di anticipare la ripartenza dei servizi di ristorazione all’interno è considerato ancora troppo alto dal Ministero, ed è molto probabile che verrà rispettato il crono programma che fissa quelle riaperture al 1 giugno. In realtà da quel momento si procederà verso una riapertura generale, abolizione del coprifuoco inclusa, senza la quale difficilmente si potrebbe scommettere sul rilancio della stagione turistica.

g. t.