Il dipendente comunale : "Pensione? Un miraggio . E io mi incateno in piazza"

L’azione dimostrativa di Paolo Tarabusi per dire no alla bozza di legge "Per l’ennesima volta l’ultimo giorno di lavoro è rinviato a data da destinarsi" .

Il dipendente comunale : "Pensione? Un miraggio . E io mi incateno in piazza"
Il dipendente comunale : "Pensione? Un miraggio . E io mi incateno in piazza"

Due giorni incatenato in piazza Matteotti, sotto al portico passeggio, con un cartellone di protesta. È l’azione dimostrativa che Paolo Tarabusi, 62enne dipendente con funzioni amministrative del corpo unico di polizia locale, è pronto a mettere in atto oggi e domani per dire ‘no’ alla bozza della legge di bilancio che "taglia pesantemente le pensioni future dei dipendenti di enti locali, medici, infermieri e altre categorie del pubblico impiego".

A illustrare nel dettaglio i motivi della protesta è lo stesso Tarabusi. "Non è un atto di sostegno al Pd né ai Cinque stelle – avverte il dipendente comunale –. Stavolta la botta arriva da destra, così come prima arrivava da sinistra. Il governo Meloni restringe i criteri di pensionamento, tanto per i requisiti per l’accesso quanto per il metodo di calcolo: si lavora di più per meno soldi. Le forme di uscita anticipata sono meno anticipate (che parlare di uscite anticipate per gente di 63 anni e 41 di lavoro è ridicolo), con importi ulteriormente abbassati".

Nel caso specifico, Tarabusi ricorda di avere 62 anni di età e, tra quattro mesi, 40 di contributi.

"E ancora una volta, forse la sesta o la settima dal mio ingresso nel lavoro, mi rimandano a data da destinarsi il giorno del pensionamento – protesta –. So già che a questo punto salta fuori quello che dice ‘Eh, ma le risorse, il debito pubblico, le agenzie di rating, l’Europa, le guerre, l’inflazione, le bollette, il vestito in tintoria e le cavallette’. Ohibò, però tutte queste giudiziose e anche vere, certo, considerazioni di contabilità nazionale svaniscono come lacrime nella pioggia quando si tratta di mettere decine di miliardi sull’adeguamento all’inflazione delle pensioni in essere. Allora improvvisamente tutti, a destra e a sinistra, fanno gli splendidi. Perché, ricordo, quelle sempre riadeguate e aumentate sono pensioni in larghissima maggioranza retributive: cioè ben più ricche di quelle di chi viene dopo, ed erogate a soggetti che in genere avevano meno di sessant’anni al momento della bicchierata di commiato coi colleghi".

Conclude Tarabusi: "In tutto questo, i sindacati in questi lunghi anni hanno mandato giù rospi delle dimensioni di un tirannosauro, e manderanno giù anche questa. Facile profezia: un paio di proclami roboanti, due ore di sciopero, se proprio sono carichi a palla un giorno di sciopero, e poi torneranno a parlare della pace nel mondo come alla finale di Miss Italia. Voglio essere franco: non riesco a sentire più nessun dovere di correttezza verso uno Stato che si comporta in modo tanto iniquo. Nessuno. Quella che sto, che stiamo, subendo da una politica bipartisan che agisce in nome dello Stato è una autentica truffa legalizzata".

r. c.