Il Gran Premio riempie alberghi e ristoranti

Benni (Arialco): "Con anche la Superbike, la città epicentro dei motori. Ma risulta sempre difficile trovare addetti, cuochi e camerieri"

Il Gran Premio riempie  alberghi e  ristoranti

Il Gran Premio riempie alberghi e ristoranti

Camere d’albergo esaurite da mesi e tavoli dei ristoranti al completo da settimane: effetto Formula 1. Una vigilia dolcissima per il comparto ricettivo imolese perché, numeri alla mano, gli indotti legati all’approdo del circus automobilistico iridato valgono una bella fetta dell’economia del primo semestre di attività.

Ne sa qualcosa Raffaele Benni, presidente di Arialco, che riunisce ristoratori e albergatori della città, intento a mettere a fuoco la fotografia di un probabile successo: "Le cose viaggiano tutte nella giusta direzione – analizza -. Se poi arrivasse anche l’allineamento sportivo ideale colorato di rosso Ferrari si tratterebbe davvero di una festa perfetta". Già, perché la passione motoristica, in riva al Santerno, è monocromatica. E la partenza in campionato col freno a mano tirato della scuderia di Maranello stona con le aspettative di un popolo pronto a invadere la terra ‘de mutor’.

"L’unico problema, ma non lo scopriamo certo adesso, è il difficile reperimento della manodopera da impiegare nelle strutture – continua Benni –. Una ricerca che si muove di pari passo con quel desiderio di ben figurare in tutti i servizi. Una vocazione fisiologica per i nostri operatori pronti a vivere la settimana più lunga dell’anno".

Così tornano d’attualità le riflessioni sul ruolo del circuito nel mosaico dei conti di casa nostra: "Un elemento fortemente incidente nel quadro economico locale, soprattutto in ambito turistico – spiega -. Un tassello da abbinare alla bontà del nostro tessuto imprenditoriale capace di dare alla comunità quella tranquillità necessaria in chiave occupazionale e di ricchezza". Ma l’appetito vien mangiando.

"La cultura dello sport ha tante piccole, ma significative, derivazioni – riflette il presidente di Arialco -. Bene il Gran Premio, inteso come apice del movimento delle quattro ruote motorizzate, ma intercettiamo anche ciò che gravita attorno. Un esempio? Il mondo del collezionismo". Insomma, non solo grandi eventi ma pure quelle realtà appendice. "Lavoriamo in rete per creare un’offerta capace di attrarre e trattenere in zona i visitatori – specifica Benni -. Abbiamo la fortuna di vivere in un circondario ricco di spunti storici, artisti e culturali complementari tra loro. Dal Ponte degli Alidosi ai muri dipinti di Dozza oppure dall’Archivio Mengoni di Fontanelice ai gessi di Tossignano, solo per citarne alcuni".

A metà luglio sarà tempo di Superbike: "Una buona notizia dopo il rinvio della Le Mans Series – ragiona -. Il mondo delle due ruote protagoniste, come nella genesi del nostro impianto, a riprova della polifunzionalità di una struttura che ha raccolto consensi anche con ciclismo e duathlon". Una sorta di calamita.

"L’autodromo è un elemento di promozione in più. A noi spetta il compito di offrire delle valide alternative agli appassionati in sosta ad Imola per le vicende di pista – aggiunge -. Occorrono progetti, idee e un mirato lavoro di squadra per centrare i risultati. Penso, ad esempio, all’idea di allestire una programmazione di incontri o convegni in chiave motoristica". Un’attrazione fatale. "La città dovrebbe diventare l’epicentro di tante iniziative tematiche per dirottare tutto l’anno i flussi di visita. Un itinerario fidelizzato per i turisti fin dallo sbarco all’aeroporto Marconi di Bologna – conclude Benni -. Rispolveriamo spirito di identità e orgogliosa appartenenza alla nostra realtà imolese".

Mattia Grandi