
Il promoter Claudio Trotta, in diretta social, ha risposto alle tante domande dei fans "La prevendita è partita benissimo, ci aspettavamo questi numeri. Location di alto livello".
Oltre 50mila biglietti bruciati nelle prime 24 ore di prevendita, a fronte di una capienza massima fissata a 85mila spettatori. È Claudio Trotta, 67 anni, patron di Barley Arts e organizzatore dell’evento che domenica 20 luglio riporterà gli AC/DC in Autodromo, a fare il punto sulle presenze attese dieci anni dopo lo show in riva al Santerno di Brian Johnson, Angus Young e soci.
"La prevendita sta andando assolutamente bene", ha commentato ieri mattina Trotta in una diretta social organizzata da AC/DC Italia, la più grande community (non solo virtuale) dedicata alla band australiana presente nel nostro Paese. "Nelle prime 24 ore sono stati 50mila i biglietti venduti, è successo quello che ci aspettavamo", ha aggiunto lo storico promoter, già regista del concerto del 2015. Dieci anni fa, gli spettatori a Imola furono 92mila. Mentre nel 2024 alla Rcf Arena di Reggio Emilia l’asticella venne alzata a 102mila.
"Diversamente dall’anno scorso, quando mancavano dal 2015, nell’ultimo periodo gli AC/DC hanno fatto concerti", ricorda Trotta, che a quanti gli chiedono il motivo della ripartizione dell’area concerto in sei settori (quattro nel paddock più Rivazza divisa in due tra tribuna e prato) risponde così: "In caso di emergenza, bisogna che ci sia la possibilità di muoversi in maniera agevole. E la nostra modalità di essere rispettosi della legge e della sicurezza del pubblico ci porta a dividere uno spazio come quello di Imola, che avrà 85mila persone".
Diverso invece il discorso negli stadi, che per loro natura sono già suddivisi in macro-aree, ciascuna delle quali dotata di un proprio ingresso e di una relativa uscita. "Lì c’è una capienza più limitata – ricorda Trotta –. Le persone possono avere la percezione di essere più vicine al palco, ma in realtà dal secondo o terzo anello di San Siro gli artisti si vedono piccolini. E da lì non si sente neanche bene. Inoltre, alcuni stadi hanno disponibilità ridotte: non è facile fare date multiple".
In un primo momento sembrava che gli AC/DC dovessero suonare proprio a Milano. E qualcuno (non certo a Imola) è rimasto deluso. "Noi diamo delle indicazioni, ma sono gli artisti a decidere dove suonare – prosegue Trotta –. L’idea originaria era quella di fare due giorni a San Siro. E li avevo anche presi: 20 e 23 luglio, già confermato e pagato. Ma gli AC/DC, a fronte di modifiche delle disponibilità in Europa, hanno cambiato idea". Quanto alla possibilità di fare almeno uno show a Milano, "in uno stadio ci stanno al massimo 55mila persone per un concerto – osserva il patron di Barley Arts –. I biglietti sarebbero finiti in un giorno e avremmo avuto altre 50mila persone che avrebbero voluto sentirli".
Meglio dunque optare per un ritorno a Imola. "Il Pit A è esaurito, mentre per la Tribuna Rivazza resteranno credo un centinaio di biglietti", riferiva ieri mattina Trotta, che sulla mitica collina della passione, tempio dei tifosi ferraristi durante i Gp di F1, dice: "È uno spazio molto interessante. Certo, in mezzo c’è la pista. Ma lì si sentirà e vedrà molto bene. Avrà posti a sedere numerati e un servizio di ristorazione separato, così come il prato Rivazza, dove restano gli ultimi 200 biglietti".
Quanto al paddock, "il settore B va verso il tutto esaurito, mancano gli ultimi 3mila o 4mila biglietti – calcola Trotta –. È evidente che i settori C e D sono quelli più lontani, e la gente li sceglierà con più calma. Ma l’andamento è ottimo".
Infine, da parte del fondatore di Barley Arts, anche una rassicurazione a quanti sono preoccupati dalla tenuta fisica degli AC/DC: "Parliamo della più grande rock and roll band vivente. Lo scorso anno c’erano dei demoni sul palco. E non vedo un grande ricambio vista la passione e la professionalità che ci mettono".