"Il mercato cambia Noi ci adatteremo"

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E’ un bilancio tutto sommato positivo quello che traccia David Navacchia della Cantina Tre Monti al termine della vendemmia 2021. "Le quantità sono minori del previsto con un calo del 30% rispetto allo scorso anno – spiega -. Una criticità che ha colpito in maniera omogenea tutta Europa. Dobbiamo iniziare a fare i conti con questo scenario. Si tratterà di rivoluzionare il nostro impegno futuro legato alla gestione delle quantità disponibili di uve e di vino". Un ridimensionamento da imputare principalmente all’imprevedibilità dei fenomeni meteo: "Un insieme di fattori avversi – precisa Navacchia -. Dal gelo alla grandine passando per una stagione secca". Pollice alto, invece, per la qualità. "Uve sane con buoni parametri alcolici, di struttura e di corpo – continua -. Ora stiamo affrontando la fase di valutazione di fine fermentazione. Ogni vigna viene vinificata separatamente con specifici passaggi. Ai primi di novembre si analizzano le singole botti per decidere le tipologie eventualmente da unire e quelle da tenere a sé stanti".

Nella mente c’è, quindi, l’idea dei prodotti approntabili concepita dall’incrocio delle tendenze di mercato e dalle effettive disponibilità. "Non ci sarà il patema della scarsità di reperibilità dei prodotti ma non assisteremo di certo ad un quadro di grande abbondanza – puntualizza -. I prezzi dei vini un po’ aumenteranno ma non solo a causa del calo delle quantità. Penso all’ascesa dei costi delle materie prime e delle logistiche annesse". Da quelli della cellulosa per la realizzazione dei cartoni d’imballo alla silice per il vetro delle bottiglie. "Stanno cambiando anche i tempi di risposta dei nostri fornitori che in passato erano decisamente più rapidi – conclude Navacchia -. Dobbiamo analizzare l’evoluzione della situazione per tarare, di conseguenza, la nostra programmazione".

Mattia Grandi