Imola (Bologna), 24 settembere 2024 – Primo semaforo verde al nuovo kartodromo destinato a essere costruito nel 2025 in via Molino Rosso da un imprenditore privato. Dopo il passaggio dei giorni scorsi in commissione Urbanistica, ieri il Consiglio comunale ha attestato l’interesse pubblico dell’opera (contestata dall’opposizione, uscita dall’Aula al momento del voto) attraverso il quale verrà poi concessa la deroga al Regolamento urbanistico edilizio (nella zona in oggetto non sono previste attività privatistiche ricreative) e sarà rilasciato il permesso di costruire. Nel dettaglio, si tratta di una struttura di 4mila metri quadrati di superficie da destinare a pista coperta e in parte scoperta. Il via libera alla realizzazione dell’impianto è stato chiesto dalla veneta Kartland (a sua volta autorizzata dall’imolese G4 Investment, proprietaria dell’area in questione), che attraverso il marchio Vki gestisce già ad Altavilla Vicentina una struttura analoga a quella prevista a due passi dalla A14.
Prima che entrino in azione le ruspe, bisogna però compiere appunto alcuni atti formali. E quello di ieri nell’Aula di piazza Matteotti è stato il primo. E probabilmente il più importante. "Come se non bastassero i milioni risucchiati dall’Autodromo in varie forme, ai nostri giovani amministratori piace continuare a baloccarsi e prevedere sul territorio un nuovo kartodromo, con il miraggio del business e di una ennesima crescita tutta da quantificare – protesta il consigliere comunale Ezio Roi (M5s) –. Già il distrarsi dai molti seri problemi esistenti prima di crearne uno nuovo sarebbe a nostro avviso riprovevole, ma a ciò si aggiunga che ci sono nelle vicinanze impianti che non hanno avuto successo e potrebbero ancora essere utilizzati mentre la nuova realizzazione comporta persino la previsione di modifiche alla pianificazione e regolamentari. Cosa altro potrebbe scomodare così generosamente il nostro sindaco se non una attività a favore di pochi, costosa, inquinante, rumorosa e che consuma suolo?".
I soli oneri di urbanizzazione pagati dal privato al Comune per poter realizzare l’opera ammontano a un milione di euro circa. Una parte di tale somma gli investitori potranno però scomputarla. E cioè destinarla al Comune attraverso la realizzazione di opere per migliorare la viabilità dell’area. "Gli oneri di urbanizzazione incamerati finiranno prestissimo, magari impiegati per nuove opere per i vip, mentre il danno ambientale resterà", affonda però Roi.
Critico anche Renato Dalpozzo (lista Cappello). "Andiamo a cementificare per fare un kartodromo in una zona dove dovrebbe esserci un insediamento industriale – obietta il civico di opposizione –. Mi potrebbe star bene una fabbrica, che porta lavoro. Ma a chi serve un impianto così?". Simone Carapia (Fratelli d’Italia) la mette invece sul piano delle ricadute economiche "tutte da verificare. Ne abbiamo visti di kartodromi fallire – aggiunge il meloniano –. Non vorremmo trovarci di fronte a un ecomostro tra qualche anno". Scettico anche il collega Nicolas Vacchi.