ENRICO AGNESSI
Cronaca

Il report della Caritas. Tanti in fila per un aiuto pur avendo un lavoro

Sale il numero dei senzatetto, e molti sono poveri anche con un impiego. L’organizzazione diocesana traccia il bilancio relativo all’anno 2024. Scende il dato delle famiglie accolte: "Sta rientrando l’emergenza alluvione". .

Il vescovo Mosciatti ed Emanuela Spadoni, presidente di Santa Maria della Carità

Il vescovo Mosciatti ed Emanuela Spadoni, presidente di Santa Maria della Carità

Torna a crescere, per la prima volta dopo tre anni, il numero dei senzatetto che chiedono aiuto alla Caritas imolese: dai 68 del 2023 si è infatti passati ai 91 dello scorso anno, con una percentuale di italiani attorno al 30%. E al di là della questione clochard, oltre il 20% di chi oggi chiede aiuto all’organizzazione diocesana ha un lavoro a tempo pieno. Sono, questi ultimi, i cosiddetti ‘working poors’: persone che, pur essendo occupate, guadagnano troppo poco per superare la soglia di povertà.

Secondo il report ‘Povertà e risorse 2025’ presentato ieri dalla Caritas imolese, il centro di ascolto di via IX Febbraio ha accolto 704 famiglie nel 2024, con una diminuzione del 16% rispetto all’anno precedente, un calo dovuto al "progressivo rientrare dell’emergenza alluvione". Ai 704 nuclei registrati (italiani 40%, europei 4% e il resto provenienti da Paesi extra Ue) corrispondevano 1.550 individui totali: i familiari di chi si è presentato allo sportello diocesano.

La maggior parte delle famiglie che hanno chiesto aiuto lo scorso anno era però costituita da un solo componente senza figli (50,4%); nel 2023 ammontavano invece al 48,2% del totale. Sono state 108 le donne sole con uno o più figli che hanno ricevuto ascolto e sostegno dalla Caritas. In questo caso, la tendenza è in "leggera ma costante diminuzione da diversi anni", si legge nel report. Il 64% di loro era straniera.

I servizi sociali seguivano già 422 persone tra i nuclei familiari incontrato dalla Caritas (60% del totale). Nonostante tale percentuale sia in aumento, "è ancora presente un’ampia area di disagio socio-economico non intercettata dalle agenzie pubbliche", sottolinea il report.

I nuovi accessi alla struttura di via IX Febbraio sono stati 162, vale a dire il 23% del totale. Gli arrivi al centro di ascolto diocesano di persone non ancora conosciute sono però calati, lo scorso anno, rispetto ai 223 del 2023 (-27%).

Il 65,2% delle persone con le quali la Caritas è entrata in contatto nel 2024 aveva un reddito inferiore ai 1.000 euro, sostanzialmente in linea con il 2023. Il 40% aveva un reddito inferiore ai 500 euro. l 43,8% degli assistiti era disoccupato (dato in lieve aumento se confrontato al 2023) mentre, come si diceva all’inizio, il 20,6% aveva un lavoro a tempo pieno.

Tante le attività portate avanti dall’organizzazione diocesana grazie ai fondi dell’8x1000 alla Chiesa Cattolica: dalla prima accoglienza emergenziale alla sistemazione in strutture per chi sconta disagi socio-abitativi, passando per il sostegno abitativo e quello alimentare ed economico.

Il tutto senza dimenticare l’ambulatorio solidale gestito in convenzione con l’Ausl.

"Il 2024 è stato caratterizzato da tanti eventi, molti dei quali hanno messo a dura prova le persone e le famiglie del nostro territorio, come la mancanza di alloggi ad affitto calmierato, la diffusione del ‘lavoro povero’, insufficiente per garantire un reddito che permetta una vita dignitosa, l’aumento dei costi dei servizi, la povertà alimentare, gli effetti della crisi climatica ed altro ancora – concludono dalla Caritas –. Ma il tessuto sociale del territorio permette di occuparsi delle persone, delle loro povertà e dei loro bisogni, con l’aiuto di molti volontari che operano nelle Caritas parrocchiali, che non smettono di essere prossimi a chi ha bisogno".