Il rettore Molari: "Ancora più gioco di squadra con l’Autodromo"

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"Valorizzeremo l’Autodromo: è una realtà eccellente del territorio, ma dobbiamo far sì che si integri ancora di più con le nostre attività di ricerca e sviluppo universitarie". Parola del rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari, intervenuto ieri al teatro comunale Ebe Stignani all’inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022 della sede imolese dell’Università di Bologna.

"Con gli altri soggetti istituzionali del territorio dovremo intervenire anche sulle politiche abitative e su altri aspetti della qualità della vita studentesca – spiega Molari alla sua prima uscita pubblica imolese –. Vogliamo che i nostri studenti non siano solo utenti delle aule, ma cittadini delle nostre città".

L’Ateneo farà quindi "il suo dovere anche sull’edilizia", assicura Molari pensando al contesto locale: "Vogliamo ristrutturare l’Osservanza (da tempo si aspetta l’arrivo del nuovo studentato nell’ambito di un progetto in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, ndr) e potenzieremo in generale le attività. Le risorse vanno soprattutto a ristrutturazioni e riqualificazioni, che rappresentano la gran parte del nostro piano edilizio, con fondi unici nella storia recente dell’università, anche abbattendo barriere architettoniche".

Per quanto riguarda il diritto allo studio e diritti degli studenti, "abbiamo iniziato a investire risorse aggiuntive per un migliore accesso agli studi, in linea con l’articolo 34 della Costituzione – rimarca il rettore dell’Alma Mater–. Abbiamo adottato alcune misure e altre le adotteremo a breve, per sostenere gli studenti in difficoltà, e porteremo ai prossimi organi di Ateneo una rivisitazione di tutta quella che è la contribuzione studentesca, per potenziare il diritto allo studio e rendere il sistema ancora più equo e inclusivo".

Ma non solo. Sul piano scientifico, continua Molari, "abbiamo rafforzato la ricerca di base, che ha sofferto in questi anni: bisogna darle maggior impulso finalizzandola però al bene collettivo, non tanto e non solo come occasione di primati individuali". Sul fronte didattico, invece, urgono "misure per gestire in modo più condiviso e consapevole le nuove attivazioni di corsi di studio" nell’ambito di "un miglioramento dell’offerta formativa, per una crescita – conclude il rettore – che deve guardare alle persone prima che ai numeri. Non ci serve una didattica per avere più crediti, ci servono corsi che portino un reale beneficio agli studenti".