Il ricordo del coach Dalmonte "Gianni, amico fidato e mentore"

Il tecnico della Fortituto Bologna: "Un grande, anche se non avevamo sempre la stessa opinione"

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di Filippo Mazzoni

Quella di Gianni Zappi è stata una scomparsa che ha toccato tutto il movimento della pallacanestro italiana, per l’evento ma anche per come è avvenuta. Giocatore, allenatore e dirigente, con una carriera da coach iniziata nel 1967 nell’Andrea Costa Imola, con alle sue spalle ha campionato vinto nel 1974-75, una promozione in serie A con la Libertas Forlì e poi 3 campionati di B con Reggio Emilia, Firenze e Imola.

Nella sua Imola Zappi ha vinto un campionato di Serie C con la Virtus e uno con la Robur Osimo, oltre ad aver vinto una Coppa Italia col Gira Ozzano. Sei volte allenatore dell’anno e istruttore del Comitato Nazionale Allenatori per circa vent’anni, ha collaborato più volte con il Settore Squadre Nazionali, oltre a ricoprire il ruolo di consigliere federale e presidente USAP, il percorso delle vie del basket di Zappi è durato 55 anni.

Una carriera lunghissima che lo ha fatto apprezzare da tutti facendo da punto di riferimento a tanti giovani che iniziavano la carriera di allenatore. Tra questi anche Luca Dalmonte, 59 anni imolese doc, tanti anni fa giovane speranzoso allievo istruttore e attualmente allenatore della Fortitudo Bologna.

"Ho un ricordo personale indelebile di Gianni, una fotografia di quando, a 16 anni, frequentai il mio primo corso di specializzazione da allenatore. Ero il più piccolo, in un mondo fatto da maggiorenni, e lui era il nostro formatore. Ho sempre avuto l’impressione che la mia famiglia confidasse nella sua presenza e che avrebbe guardato, con occhio ancor più attendo, un giovanissimo come ero io, che iniziava i primi passi come allenatore".

Ripensando alle prime esperienze e ripercorrendo la sua carriera da allenatore prima nello staff di Rimini, alla Virtus Imola, al seguito di Brescia, le giovanili a Forlì, la prima esperienza nella Fortitudo e poi in giro per l’Italia e d’Europa da vice e da capo allenatore e nello staff della nazionale, nella mente di Luca Dalmonte riaffiorano mille ricordi e incroci con Zappi.

"Non è semplice parlare di una persona che non c’è più – continua il coach della Effe – è stato il mio primo riferimento da allenatore di basket, così come per tanti altri è vero, ma lo era ancor di più per me imolese. Mi ha accompagnato durante l’inizio del mio percorso professionale, è stato persona a cui mi sono affidato nei consigli".

Zappi che Dalmonte ha ammirato in panchina. "Sono cresciuto vedendo la sua Virtus Imola, ammiravo quella squadra, poi me lo sono ritrovato come formatore, e come consigliere anche nei primi anni lontano da Imola".

Amico, confidente, ma anche figura di riferimento. "Era prima di tutto una grande persona, ha fatto tanto per le squadre che ha allenato, ma anche per il movimento allenatori come presidente Usap. Personalmente anche dopo ho sempre avuto piacere di confrontarmi e di dialogare con lui. Forse non sempre condividevamo idee ed opinioni, ma questo era il bello del contraddittorio con una persona che ha sempre dimostrato grande onestà e trasparenza".

Per 18 anni Zappi è stato presidente dell’Usap, Unione Sindacale Allenatori Pallacanestro, organo riconosciuto dalla Fip ed è previsto, quale sindacato di rappresentanza dei tecnici per la tutela degli interessi sportivi, professionali, morali ed economici degli allenatori di pallacanestro in generale e la promozione di iniziative utili alla categoria ed allo sviluppo dello sport della pallacanestro. Una scomparsa improvvisa e inaspettata. "È stato un brutto colpo, nei tempi e nelle modalità per tutti coloro che lo conoscevano e gli volevano bene. Non posso che essere vicino alla famiglia, alla moglie Alide e al figlio Mauro".