Il ritorno sui banchi Scuola, valzer dei presidi Ecco i nuovi dirigenti

Si riparte il 15: come cambia il mosaico tra istituti comprensivi e superiori. Lamberto Montanari: "A livello nazionale occorrono più garanzie".

Il ritorno sui banchi  Scuola, valzer dei presidi  Ecco i nuovi dirigenti

Il ritorno sui banchi Scuola, valzer dei presidi Ecco i nuovi dirigenti

Con gli esami di riparazione alle spalle, il comparto dell’istruzione punta dritto alla prima campanella dell’anno scolastico. Sul calendario è cerchiata in rosso la data del 15 settembre. Tante conferme e un paio di novità nel mosaico dei dirigenti di istituti comprensivi e scuole superiori. Partiamo da queste: sarà Adele D’Angelo, alla guida dell’Ic 5 di Imola, a prendere anche la reggenza dell’Ic Borgo Tossignano dopo i saluti della collega Marilisa Ficara, che nell’ultimo triennio (due anni da dirigente e uno da reggente, mentre era titolare all’Ic San Biagio di Ravenna) aveva tenuto strette le redini del plesso della vallata del Santerno. Staffetta anche a Medicina: dopo la reggenza di Emilio Porcaro toccherà al dirigente Paolo Castellana.

Corposo il capitolo delle conferme, soprattutto per quanto riguarda la città. Nessun cambio di destinazione per Gabriele Petroni (Ic 1), Maria Di Guardo (Ic 2), Manuela Muscherà (Ic 4), Teresa Cucciniello (Ic 6), Rossana Neri (Ic 7), Laura Santoriello (Cpia 1 Bologna), Stefania Galeotti (Paolini-Cassiano), Marco Macciantelli (Alberghetti), Paolo Nardiello (licei Rambaldi, Valeriani e Alessandro da Imola) e Gian Maria Ghetti (Scarabelli – Ghini). Per gli alunni del Ghini in uscita dall’attuale sede di viale d’Agostino per lavori di ampliamento, però, l’annunciato trasloco nelle aule dell’ex convitto dello Scarabelli in via Ascari. Restano al proprio posto anche Francesca Buglione (Ic Dozza – Castel Guelfo) e, per quanto riguarda Castel San Pietro Terme, la direttrice didattica Giovanna Chianelli, Silvia Palladini (Ic 1) e Patrizia Parma (Scappi).

Scuole di Imola e circondario come isole felici nel mare agitato dell’istruzione nazionale: "Ai dirigenti vengono sottratte delle prerogative. Hanno a disposizione strumenti più limitati – sbotta Lamberto Montanari dell’Associazione Nazionale Presidi –. L’ipotesi di accordo del nuovo contratto nazionale, sottoscritta a luglio, è un salto all’indietro". Tra le note dolenti, secondo Montanari, ci sono: "Niente obbligo di formazione dei docenti, se non nelle ore già previste. Non c’è traccia di meritocrazia e non è stato reso istituzionale il ruolo del ‘middle management’. Per non parlare del piano di attività annuale". E le cattedre vacanti: "Entrano 50mila docenti di ruolo a parziale copertura degli 80mila mancanti. Si ricorrerà alle solite supplenze estrapolate da graduatorie obsolete".

Mattia Grandi