Il simbolo delle Terme Dopo 18 mesi di lavori Anusca dona alla città l’Edicola restaurata

Cerimonia il 24 giugno, in occasione della Notte Celeste. Il manufatto fu forgiato un secolo e mezzo fa quando aprì. lo stabilimento curativo. Il presidente Gullini: "Felici di quanto fatto".

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Il simbolo delle Terme Dopo 18 mesi di lavori Anusca dona alla città l’Edicola restaurata

Rinasce l’Edicola delle Acque, recuperata e ristrutturata in una versione che richiama quella originale di fine ‘800. Ci sono voluti oltre un anno e mezzo di lavori e circa 300mila euro di spesa, ma alla fine Anusca all’interno del parco delle Terme ha riportato agli antichi splendori un’opera davvero suggestiva, facendo anche riemergere sotto il gazebo in ferro battuto una sorta di ‘stanza segreta’ che è una vera e propria chicca.

Risale al lontanissimo 24 giugno 1869 un documento che fissa la data di apertura del primo stabilimento termale a Castel San Pietro l’1 luglio dello stesso anno, e curiosamente proprio il 24 giugno di oltre un secolo e mezzo dopo Anusca riconsegnerà con una cerimonia ufficiale all’interno della Notte Celeste lo storico manufatto alla città, come sottolinea il presidente di Anusca Paride Gullini. "Tra un paio di settimane saremo felici di restituire alla disponibilità dei nostri concittadini la nuova edicola, comprendente anche lo spazio sotterraneo ottagonale che è rimasto nascosto per oltre 40 anni. Vedere quel mondo sotterraneo ha rappresentato una forte emozione e pensare di riportarlo alla luce e all’utilizzo dei castellani è stata una sfida che non potevamo non affrontare".

Inizialmente l’intervento prevedeva unicamente la ristrutturazione del gazebo in ferro battuto e della fontana sottostante poi, come svela Stefano Iseppi, amministratore delegato di Terme Spa, ecco la sorprendente scoperta. "Ci eravamo accorti che quella struttura aveva bisogno di un importante restauro conservativo, parliamo di un manufatto che risale agli anni ‘20 del ‘900, realizzata da Natale Salieri, un artigiano artista di Castel San Pietro, anche se la fontana interna era più recente, del secondo dopoguerra. Poi, una volta partito l’intervento di restauro conservativo che prevedeva anche il cambio della fontana sottostante, realizzando un’opera moderna che potesse ospitare in futuro le riproduzioni dei Mascheroni di Cleto Tomba, gli stessi da cui usciva l’acqua, ci siamo soffermati su alcune foto che riprendevano il ritrovamento dei Mascheroni nel 1982, scoperti da Gilberto Giorgi in una stanza sotterranea". A quel punto, prosegue Iseppi, "ci è venuto spontaneo cercare di capire dove fosse quel luogo sotterraneo, che poi abbiamo trovato proprio sotto al gazebo attuale. Il passo successivo è stato quello di cercare l’accesso e abbiamo così scoperto la ‘famosa’ botola che ci ha così permesso di entrare in quel luogo rimasto nascosto per oltre quarant’anni. Da lì alla possibilità di un recupero complessivo di quello spazio il passo è stato breve, grazie soprattutto alla disponibilità dell’Anusca di rivedere il budget iniziale per favorire la messa a disposizione della struttura a tutti i cittadini".

Ora così, grazie all’intervento di Anusca, Castel San Pietro si riapproprierà "dell’unica cosa originale rimasta in quel luogo dopo che nella Seconda Guerra Mondiale lo stabilimento termale venne distrutto. L’augurio – conclude Gullini –, è che l’amministrazione comunale e la cittadinanza tutta vadano fieri di questo lavoro, come lo sono tutti coloro che in qualche modo hanno avuto parte in questo progetto".

c. b.