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Il taglio del nastro: "Accogliente e green". La Coop Reno brinda al centro direzionale

L’area si estende per 22mila metri quadri, vicino al casello dell’A14. Ospita anche un auditorium e uno Spazio Ricerca & Innovazione. Il presidente Mascherini: "Aprire il nostro mondo alla comunità".

Il taglio del nastro: "Accogliente e green". La Coop Reno brinda al centro direzionale

Festa grande in casa Coop Reno per l’inaugurazione del nuovo Centro Direzionale Spazio’Tengo a Castel Guelfo. Un momento atteso da quattro anni che aggiunge un altro capitolo alla storia ultratrentennale, e in continua ascesa con un fatturato di circa 300 milioni di euro, di una cooperativa di consumatori da 900 dipendenti attiva in sei province tra l’Emilia e il Veneto. Ma Spazio’Tengo è molto di più: il cuore pulsante di una realtà che bagna le radici nell’essenza del valore della cooperazione per spalancare le porte al territorio. Un’area di circa 22mila metri quadri riqualificata, non lontana dal casello autostradale di Castel San Pietro Terme, con un investimento totale di circa 20 milioni di euro. Edifici dai consumi energetici quasi azzerati che ospitano un auditorium, uno Spazio Ricerca & Innovazione, coworking e un kinderheim. Senza dimenticare gli oltre 10mila metri quadri di aree verdi con ciclopedonali e coperture green. "Una cifra che non abbiamo mai catalogato alla voce dei costi. Per noi si tratta del migliore degli investimenti sul territorio – racconta il presidente Andrea Mascherini, uomo simbolo della famiglia Coop Reno con una carriera costruita con impegno, e in giovane età, partendo dal basso –. Gli open day di questi giorni (il personale occupa il Centro direzionale dallo scorso luglio, ndr) sono un’opportunità per presentarci e confrontarci con il tessuto produttivo, associativo, istituzionale e didattico della zona. Qui vogliamo centrare il nostro obiettivo: sviluppare sinergie".

La stessa forma architettonica della struttura, una sorta di pianta che simboleggia il radicamento sul territorio, rimarca la volontà di un’espansione condivisa. Fin dalla genesi che ha visto al lavoro due studi, Politecnica e Fabrica, vincitori del concorso di idee lanciato tempo fa: "Un percorso tortuoso, lungo quattro anni, segnato dalla successione di avvenimenti di portata globale come la pandemia – aggiunge Mascherini –. Scenari che hanno reso, però, ancora più primario il nostro progetto. Da un lato l’opportunità di una sede funzionale e baricentrica per lo sviluppo anche occupazionale. Dall’altro il desiderio di aprire il nostro mondo alla comunità con ambienti come l’auditorium e lo Spazio Ricerca & Innovazione".

Già, il primo conta 286 posti a disposizione della collettività con tanto di sezione dedicata agli ipoudenti. Il secondo diventerà il quartier generale per start-up, coworking e per i progetti che ruotano attorno a giovani, educazione, formazione, innovazione e infanzia. Il fulcro, per esempio, dell’attività della coop sociale Società Dolce per i servizi di kinderheim, centri estivi e invernali, baby parking e laboratori doposcuola. Ma anche il centro ricerca ‘Food Innovation’ che collabora con università e vanta un hackathon con il Distal dell’ateneo di Bologna. "Un vero e proprio Campus che riflette il modo in cui noi di Coop intendiamo la società – conclude il presidente –. Un centro per chi abita il territorio e per il mondo della filiera agro-alimentare dove noi siamo tra i protagonisti della Gdo". Intanto la struttura ha ospitato la prima riunione della rinnovata presidenza delle cooperative di consumo. Infine, due curiosità: alcuni locali sono impreziositi dai capolavori di AleGiorgini, tra i più noti illustratori e designer italiani, e in rampa di lancio ci sono i progetti con Benefit Wami sul valore dell’accesso all’acqua potabile.

Mattia Grandi