Il tenore Grigolo: "Un semaforo verde per ricominciare"

"La corsa è la metafora giusta per la sfida che ci attende: le nostre vite aspettano. E io sono orgoglioso di rappresentare il mio Paese"

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Toccherà a Vittorio Grigolo interpretare, oggi pomeriggio prima della partenza del Gran premio di Formula 1, l’inno di Mameli. Quando mancheranno pochi minuti alle 15, e tutti i piloti saranno in piedi sulla linea di partenza con alle loro spalle le auto schierate sulla griglia, il tenore internazionale, tra l’altro grande appassionato di motori, si esibirà nel Canto degli italiani stando al centro della pista. Al termine, ci sarà il passaggio delle Frecce tricolori.

Maestro Grigòlo, come si aspetta che sarà interpretare l’inno di Mameli in un luogo non deputato alla cultura e con le tribune vuote?

"Sarà un grande onore. Una corsa automobilistica può essere la metafora giusta per la sfida che ci attende: le nostre vite aspettano che quel semaforo rosso diventi verde. Vivo questi momenti con trepidazione, oltre che ovviamente con orgoglio di rappresentare il mio Paese. Per gli artisti in teatro, così come per i piloti in Autodromo, deve essere ‘buona la prima’. Ci sono grande adrenalina ed emozione per un momento speciale".

Lei sarà di fatto l’ambasciatore del nostro Paese, e in particolare del made in Italy, nel mondo. Cosa significa?

"Vuol dire rappresentare un popolo di creativi e visionari, che guardano avanti e hanno una marcia in più. Un popolo che, con le sue eccellenze, non lascia il passo a qualcun altro; ma vuole arrivare. E che, nonostante tutto, non smette di sognare".

Il sogno, di questi tempi, è di tornare a una vita normale…

"La voglia di vedere il semaforo verde è la stessa per i teatri come per i ristoranti. Bisogna dare loro la possibilità di rimettersi in gioco, con tutte le accortezze del caso, senza annunci né marce indietro".

È vero che è un grande appassionato di motori?

"Ho costruito tre macchine, dopo averle smontate pezzo a pezzo. Erano tre Ferrari. Mi ha fatto i complimenti anche Giorgietto Giugiaro, mi ha proposto di andare a lavorare con loro. Ho iniziato da piccolo con le minimoto, poi sono passato ai kart. Ho collaudato anche una Formula 3000. E di recente ho rinnovato la licenza Fia per riprendere a correre. La passione per la benzina, e per lo sporcarsi le mani, fa parte della mia vita. Del resto, il motore è come una grande orchestra".

e. a.