Il vescovo: "La pace sia un impegno di tutti"

Monsignor Mosciatti stasera accoglie in Duomo la Beata Vergine del Piratello. "Bisogna fermare l’orrore della guerra in Ucraina"

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L’amatissima Madonna del Piratello arriva oggi in città per le rogazioni. In presenza, dopo due anni. Dapprima, in forma privata, sarà portata alle 19.45 all’ospedale nuovo per un momento di preghiera e alle 20 giungerà alla chiesa di Croce Coperta. Alle 20.45, accolta dal vescovo monsignor Giovanni Mosciatti, dal Capitolo della Cattedrale, dal clero, dalle autorità civili e militari, dagli istituti religiosi, dalle associazioni e movimenti ecclesiali e dai fedeli, in processione per le vie Amendola, Emilia e don Bughetti, sarà accompagnata in Duomo. Qui prima le litanie e poi il saluto del vescovo. Domani messe alle 6.30, 7.30, 8.30, 9.30, 10.30 e 18. Alle 16 il rosario animato. Alle 20.15 la processione.

Nel saluto ai fedeli che il vescovo monsignor Giovani Mosciatti pronuncerà oggi, vengono toccati temi di grande attualità, dalla guerra all’importanza del percorso sinodale.

"Il conflitto che insanguina il cuore dell’Europa ci chiede una grande attenzione – riflette il vescovo – perché per molto tempo subiremo le conseguenze di questa tragica vicenda bellica. Siamo con il papa e con tutti coloro che si stanno prodigando per fermare l’orrore di questa guerra. Siamo con il papa, che difende e proclama la pace. Ma quanto è fragile il desiderio della pace, se tale desiderio non diventa un compito, una responsabilità nel quotidiano, per ciascuno di noi. Nell’ora dell’angoscia e del tormento, dell’incertezza per la sorte dei nostri fratelli ucraini, desideriamo rinnovare la preghiera di Consacrazione richiesta dal Papa a tutta la Chiesa. Per l’intercessione della Vergine Maria, la ‘fontana vivace’ di speranza, questo dolore ci riporti a Dio, ci cambi, ci faccia ‘vedere’ che la riconciliazione e il perdono ci sono necessari come il pane, come l’aria".

"Quest’anno poi abbiamo la grazia di vivere il Giubileo per i 750 anni della Dedicazione della Basilica-Cattedrale di Imola, dedicata a Dio onnipotente, in onore di San Cassiano martire. È una occasione straordinaria – sottolinea monsignor Mosciatti – ... La speranza è che in questo tempo, dopo la dura prova della pandemia possiamo gustare la gioia di ritrovarci e di poter vivere una reale ripresa della nostra vita, per poter sperimentare la gioia del vangelo e rafforzare maggiormente l’unità con il vescovo e con il papa, che la Chiesa cattedrale esprime, per un rinnovato slancio missionario. ‘La Chiesa è un edificio, per vari aspetti, sempre in costruzione, e i costruttori sono tutti i componenti, nessuno escluso, chiamati a cooperare unitariamente alla meravigliosa impresa’ come disse san Giovanni Paolo II visitando la nostra Cattedrale il 9 maggio 1986".

Per quanto riguarda invece il percorso sinodale, "il Sinodo che abbiamo iniziato nell’ottobre scorso e che ci accompagnerà in questi anni è un’occasione di incontro, ascolto e riflessione – parole del vescovo – Un tempo di grazia che, nella gioia del vangelo, ci permetta di incamminarci verso una Chiesa sinodale: un luogo aperto, dove tutti si sentano a casa e possano partecipare. Il Sinodo ci offre l’opportunità di diventare Chiesa dell’ascolto: di prenderci una pausa dai nostri ritmi, di arrestare le nostre ansie pastorali per fermarci ad ascoltare lo Spirito nell’adorazione e nella preghiera. Abbiamo l’opportunità di diventare una Chiesa della vicinanza, della compassione e della tenerezza".

"E poi in questo tempo così drammatico siamo invitati a ravvivare la consapevolezza di essere chiamati a svolgere ognuno la propria missione nella comunità – esorta il vescovo – . Lo Spirito chiama anche oggi uomini e donne perché si mettano in cammino per andare incontro ai tanti che attendono di conoscere la bellezza, la bontà e la verità della fede cristiana".