Imola contesa da tre Stati per vent’anni

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A partire dal 1795 il fuoco rivoluzionario si avvicinò sempre di più alla penisola italiana e fu il 22 giugno 1796 quando a Imola entrarono le forze francesi. In luglio, dopo aver represso i primi tentativi di rivolta della popolazione e sottratti 61.000 scudi, vennero soppressi gli ordini religiosi e contestualmente trafugate numerose opere d’arte che ancora oggi fanno bella mostra in qualche museo o abitazione privata oltralpe. Nel 1797 i francesi sono nuovamente in città ed è il 1 febbraio quando il generale Bonaparte inizia l’invasione degli Stati Pontifici e dopo poco brucia a Imola il Teatro dei Cavalieri Associati. Lo scontro militare si concluderà il 19 febbraio con il trattato di Tolentino. Il territorio di Imola venne assegnato al Dipartimento del Reno, entrando così a far parte della Repubblica Cispadana. Il 1º giugno dello stesso anno, in seguito alle forti pressioni degli imolesi, venne creato il ‘Dipartimento del Santerno’. Con la nascita della Repubblica Cisalpina (17 luglio 1797) il Dipartimento del Santerno venne purtroppo aggregato a quello del Lamone, con capoluogo Faenza (novembre 1797). Successivamente Imola ritornò a far parte del Dipartimento del Reno (2 ottobre 1798), con capoluogo Bologna. Il 30 giugno 1799 gli austriaci occupano Imola tenendola in forma di Reggenza Provvisoria. Il 10 luglio 1800 Napoleone sconfigge a Marengo austriaci e russi. Imola torna ai francesi, e viene aggregata alla Repubblica Cisalpina, poi nel febbraio 1802 alla Repubblica Italiana, che nel marzo 1805 diventa Regno Italico. Dal dicembre 1813 all’8 maggio 1814 Imola è annessa al Regno di Napoli. Viene poi di nuovo annessa all’ Austria dall’8 maggio 1814 al 1 aprile 1815; poi ancora al Regno di Napoli dal 1 al 16 aprile di quello stesso anno; ancora una volta all’Austria dal 16 aprile al 19 luglio, e dopo quasi venti anni di oppressione, finalmente rientra a far parte dello Stato Pontificio.

A cura di Andrea Podestà