"Imprenditore esemplare Ha dato lustro alla città"

Il sindaco Panieri celebra il grande imolese scomparso in Consiglio comunale "Dedito alla famiglia e al lavoro, Navacchia ci ha dato lezioni di umanità"

Migration

"Una personalità eccezionale, che ha vissuto con grande intensità, passione, competenza e spirito di innovazione una vita sempre basata sui solidi valori della famiglia e dell’etica del lavoro". Così, il sindaco Marco Panieri ha ricordato ieri pomeriggio, in apertura di Consiglio comunale, la figura di Sergio Navacchia, fondatore dell’azienda vinicola Tre Monti, scomparso in mattinata all’età di 89 anni. Le parole del primo cittadino hanno interpretato il sentimento di un’intera comunità, quella imolese, che nel 2017 aveva tributato il giusto omaggio a Sergio Navacchia e ai figli David e Vittorio conferendo alla cantina Tre Monti il “Grifo di cristallo“, riconoscimento che in passato il municipio assegnava alle realtà particolarmente meritevoli nei rispettivi campi di attività e in grado di valorizzare il patrimonio cittadino. E, di certo, l’azienda sulle colline imolesi rientra in questa fattispecie.

Nel ricordo del sindaco Panieri, Navacchia era "dotato di una rara capacità di prendersi cura delle persone e delle situazioni. Dopo la grande stagione che lo ha visto protagonista in Rai, a diversi livelli, insieme alla moglie Thea ha fondato e avviato un’azienda vitivinicola – ha proseguito il primo cittadino – che negli anni è diventata un punto di riferimento indispensabile per lo sviluppo qualitativo dell’enologia dell’Emilia-Romagna". L’impegno di Navacchia "è sempre stato rivolto a produrre vini di alta qualità – sono ancora le parole di Panieri –, capaci di competere, sui mercati nazionali e internazionali, con le produzioni storicamente più blasonate, come dimostrano i tantissimi riconoscimenti ottenuti dai suoi vini. Il suo è stato un impegno svolto non solo per la propria azienda, ma più in generale per la crescita dell’area imolese, contribuendo alla istituzione della Doc Colli d’Imola e con l’impegno rivolto, nel tempo, all’Enoteca regionale Emilia-Romagna e all’Ente tutela Vini di Romagna".

Grande imprenditore, certo. Ma anche padre attento e orgoglioso di lasciare oggi la sua creatura in ottime mani. "Il frutto più bello è stata la capacità di trasmettere, nel corso degli anni, la sua passione e i suoi valori nella conduzione dell’azienda vitivinicola ai figli David e Vittorio – sottolinea Panieri –, costruendo e condividendo con loro i successi e lo spirito imprenditoriale, con l’orgoglio di vedere, di recente, l’ingresso in azienda della terza generazione, con il nipote Francesco".

Il primo cittadino rimarca infine "l’amore per la sua Imola, per la quale con vera generosità e profonda saggezza, si è sempre messo a disposizione, per contribuire al suo sviluppo, con i suoi consigli e le sue relazioni", prosegue Panieri. E conclude: "Ricordiamo il grande e naturale senso di ospitalità, con il quale apriva la sua casa, anche in nome della cultura e delle arti, offrendo occasioni di incontro e di confronto anche ad importanti personalità sia in ambito locale che nazionale. Per tutto questo, per la sua sincera e profonda umanità e per il suo vero amore per il dono della vita, gli saremo sempre grati e riconoscenti".

e. a.