
Lo striscione affisso in autodromo, con il logo di Autodromo, Comune e Arma dei carabinieri “Non rimaenre in silenzio... Possiamo aiutarti Chiama il 112 o il 1522"
Imola (Bologna), 26 novembre 2024 – Lo striscione in Autodromo, l’inaugurazione di una nuova panchina rossa e il consueto Consiglio comunale straordinario nel quale, oltre ai numeri, sono emerse le storie di chi ha deciso di denunciare. Anche Imola ha celebrato ieri la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La torre del circuito ha ospitato il messaggio ‘Non rimanere in silenzio… chiedi aiuto… possiamo aiutarti…’. La stessa torre ieri si è illuminata di rosso, simbolo di denuncia e lotta contro la violenza sulle donne. Il colore rosso caratterizza anche la panchina all’ingresso della Camera del lavoro, al civico 44 della via Emilia, così come voluto dalle donne della Cgil territoriale. Poi è stata la volta della consueta seduta dedicata al tema nell’Aula di piazza Matteotti. Qui sono stati tracciati i contorni di un fenomeno purtroppo tristemente presente anche a livello locale.
"C’è un aumento di chi subisce violenza nelle fasce giovanili", riferisce Virna Gioiellieri, coordinatrice della commissione Pari opportunità del Comune. "Nell’ultima settimana, sette ragazze con meno di 25 anni hanno chiesto aiuto – conferma Alice Bonoli Dal Monte, responsabile del centro antiviolenza di Trama di Terre –. La violenza sulle donne non è più un’emergenza, ma un fattore strutturale. E va affrontato come tale". Secondo Cristina Zanasi, presidente di Perledonne, "se non accettiamo che la violenza passa per le discriminazioni sul lavoro, per le molestie, per lo stalking e per i reati spia, fino ai femminicidi che sono l’apice della piramide, non riusciremo a sconfiggerla". Una violenza che ha dunque tante sfaccettature. "C’è quella economica, mai priva di quella psicologica – spiega Silvia Novak, educatrice della Caritas diocesana –. Ci sono tante donne che non sanno come andare avanti. Straniere che non conoscono l’italiano e hanno poche possibilità di trovare lavoro. Ma senza soldi, tornano a casa da chi le ha maltrattate".
In un quadro come quello fin qui descritto, un ruolo fondamentale lo hanno le forze dell’ordine. Presenti polizia, carabinieri e polizia locale. A fronte di un numero di reati "in crescita", l’ammonimento contro i violenti disposto dal questore rappresenta "una misura davvero efficace", assicura il dirigente del commissariato, Luciano Di Prisco. I numeri della polizia parlano di 36 istanze di questo tipo disposte da gennaio a fronte di 63 denunce presentate. Grazie al lavoro degli agenti, ci sono stati 12 uomini arrestati e 31 indagati. Disposti 23 divieti di avvicinamento alla parte offesa con altrettanti braccialetti elettronici. E per 176 volte, sempre da inizio anno, è stata usata la stanza degli ascolti: non solo da vittime, ma anche da chi può dare informazioni sui singoli casi.
"Dietro questi numeri c’è una donna, una famiglia e una storia", sottolinea in Aula l’ispettore capo Angela Piccirillo. C’è la giovanissima minacciata dal suo ex di divulgare le foto di lei nuda se non fosse tornata con lui. E poi la donna perseguitata assieme al resto della sua famiglia dal collega di lavoro dopo una breve relazione extra-coniugale. Infine, una signora finita nel mirino di un vicino di casa 80enne che, dopo un provvedimento di allontanamento e la condanna con relativa sospensione della pena, è tornato nell’appartamento dove abitava prendendosela con un’altra condomina.
"Anche un solo caso è una sconfitta di tutte le istituzioni – è il pensiero di Domenico Lavigna, comandante della compagnia dei carabinieri di Imola –. Contro quel silenzio che fa rumore, l’Arma cerca di combattere tutti i giorni". Proprio sul silenzio da affrontare, della solitudine e della paura, il comandante ha battuto a lungo nel corso del suo intervento, ricordando l’importanza del tema, di muoversi velocemente, di “collaborare tutti assieme”, forze dell’ordine, cittadini, associazioni. E che il 112 è un ‘numero di casa’ e che va composto in caso di bisogno. Lavigna ha anche ricordato il grande striscione contro la violenza con il logo dei carabinieri (e di Comune e Formula Imola) affisso sulla torre dell'Autodromo con il messaggio ribadito in maniera molto chiara: «Non rimanere in silenzio... Possiamo aiutarti Chiama il 112 o il 1522».
Un impegno, quelle delle forze dell’ordine, portato avanti anche dalla polizia locale, rappresentata ieri dall’ispettore capo Christian Confalone: "I numeri – ha detto – sono un calcio nello stomaco, non possiamo far finta di niente".