Presentato ieri pomeriggio ad alcune associazioni di categoria, durante l’incontro organizzato dal Cupla territoriale (Coordinamento unitario pensionati lavoro autonomo), il progetto della ‘Casa della comunità’ di Imola. Il piano, dedicato a quella che rappresenta sostanzialmente un’evoluzione delle attuali Case della salute, prevede la riqualificazione del polo sanitario territoriale dell’ospedale vecchio, con l’utilizzo di un primo stralcio di spesa finanziato dalla Regione e di un secondo stralcio proveniente invece dai fondi del Pnrr, per un totale di 13 milioni di euro. Presenti al convegno, che si è tenuto alla Casa delle Imprese di Confartigianato Bologna Metropolitana, il sindaco Marco Panieri, il presidente di Cna-pensionati Emilia-Romagna, Salvatore Cavini, il presidente Anap Emilia-Romagna e di Anap Bologna Metropolitana, Giampaolo Palazzi, e il vice-presidente di Anap Bologna Metropolitana, Renato Balzani.
"La Casa della comunità è un servizio molto sentito e richiesto dai cittadini – spiega il sindaco Panieri –. Il progetto va nella direzione di qualificare i servizi sanitari e di prossimità, per dare alla città un rinnovato ‘Polo della salute’".
Secondo Cavini, la partenza del progetto della Casa della comunità "è importante perché restituisce alla città un luogo di accoglienza e servizio che manca da tempo. In Emilia-Romagna – ricorda il presidente regionale di Anap – sono operative 127 Case della salute, di diverse dimensioni e che offrono differenti servizi. Nel territorio del circondario, una volta realizzata quella di Imola, saranno infine presenti quattro luoghi di accoglienza, dove l’integrazione fra i servizi sociali e il servizio sanitario è perfettamente funzionante".
Da parte sua, Palazzi ha proposto due riflessioni. "La prima riguarda la necessità di creare uno standard qualitativo di questi spazi presenti in regione, superando così i campanilismi, affinché tutti i cittadini ricevano i medesimi servizi in ogni città e possano sentirsi davvero ‘a casa propria’ - spiega il presidente di Anap Confartigianato Emilia-Romagna –. La seconda riflessione è legata alle fonti di finanziamento, ed è un augurio che parte dei fondi del Pnrr rimangano focalizzati al tema della salute".