Influenza a Imola, il pediatra: "Boom di casi, pochi i bimbi vaccinati"

Il pediatra Reggiani: "Difficoltà organizzative nella campagna, bisognerebbe fornire le dosi anche ai dottori di libera scelta"

Imola, 12 dicembre 2022 - La curva influenzale cresce rapidamente anche ad Imola. E se a livello nazionale si parla già di incidenza record, in netto anticipo sui passati picchi invernali, in riva al Santerno sono migliaia le persone costrette a letto dal virus australiano. Tra queste, molti bambini. Ma la campagna antinfluenzale dedicata ai più piccoli come va? Lamberto Reggiani, tra i più noti pediatri di libera scelta della città, è in prima linea nell’affrontare l’ondata.

Il pediatra di libera scelta Lamberto Reggiani
Il pediatra di libera scelta Lamberto Reggiani

Dottor Reggiani, qual è la sua fotografia legata all’immunizzazione in età pediatrica?

"Storicamente, per questa specifica fascia d’età, non si registrano numeri alti. Una tendenza confermata anche quest’anno".

Motivi?

"In primis, quel retaggio culturale del passato che identifica l’influenza come qualcosa di banale".

Una percezione sbagliata.

"Ce ne rendiamo conto proprio in questi giorni di esplosione selvaggia dei casi. Un’influenza particolarmente aggressiva, dopo un biennio di bassa circolazione, con malessere generalizzato e febbre molto alta. Ci sono tanti bimbi ammalati. Non dobbiamo sottovalutare i rischi di quelle patologie associate correlate al virus".

Tipo?

"Bronchiti, broncopolmoniti, polmoniti, sinusiti e otiti".

Non solo...

"Occorre tenere conto anche dei riflessi economici e sociali causati dalla malattia. Dalle assenze dal lavoro dei genitori allo stop forzato della regolare frequentazione scolastica dei bambini".

Altre motivazioni sul poco appeal del processo di immunizzazione?

"Una certa difficoltà organizzativa della campagna vaccinale". Ci spieghi meglio.

"Il dato positivo, per l’incremento dei dati relativi alla prevenzione, è riconducibile alla scelta della Regione di estendere la gratuità del siero ai bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni. Significativa, a tal fine, la pressione dei pediatri".

Quello negativo?

"Non capisco i motivi della mancata fornitura dei vaccini agli ambulatori di pediatria di libera scelta. Si tratterebbe di un viatico essenziale per il potenziamento della campagna antinfluenzale dei più piccoli. Un po’ come avviene per gli adulti coi medici di medicina generale". Nel suo ambulatorio si potrebbero conservare in modo adeguato le fiale?

"Certo. Abbiamo tutte le dotazioni in regola".

Un modo, insomma, per snellire le procedure.

"La disponibilità del siero negli ambulatori all’inizio della stagione garantirebbe una certa fruibilità dell’intero processo vaccinale. Per non parlare dei benefici in termini informativi e di programmazione".

Quale tipo di influenza circola in questi giorni ad Imola?

"Il tipo A, la più frequente nei bambini. Mi auguro che nelle prossime settimane non si manifesti anche quella di tipo B. Sarebbe un vero disastro".

Casi di Covid?

"Meno rispetto a prima".

Approccio dei genitori alla campagna antinfluenzale?

"Senza particolari dubbi. E’ un vaccino sicuro, ma diverso ogni anno. Una sorta di richiamo per contrastare la mutazione annuale del virus".

Sono giornate da full immersion in ambulatorio?

"Sì. Una media di 30-40 visite e circa 60 telefonate al giorno. Inevitabile, a questi ritmi, l’invito a pazi entare per trovare libera la linea telefonica".