Il direttore generale dell’Ausl di Imola, Andrea Rossi, alle prese con il boom dell’influenza

Il direttore generale dell’Ausl di Imola, Andrea Rossi, alle prese con il boom dell’influe

Imola, 16 dicembre 2022 - L’attacco combinato di Covid e influenza australiana fa crescere la pressione a cui è sottoposta l’Ausl di Imola. Un quadro a cui si aggiungono quei virus parainfluenzali tipici del periodo. Ma la struttura sanitaria della città, pur con le ormai note carenze di organico, regge ancora l’onda d’urto. Anzi, mette in campo un piano d’azione a sei marce per arginare le criticità. Disposizioni presentate ieri dal direttore generale Andrea Rossi in conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana di Bologna.  "Durante l’incontro è emerso un quadro di difficoltà diffusa un po’ ovunque – racconta Rossi –. La pressione, dovuta alla sommatoria di più componenti infettive, è significativa anche a Imola. Le ripercussioni sono sulle spalle del nostro personale. Non ci troviamo, però, al cospetto di una crisi particolare o drammatica". In riva al Santerno, infatti, le cose vanno meglio che altrove. "Fino ad oggi non abbiamo avuto problemi con le tempistiche di Pronto soccorso in termini di accoglienza e ricoveri – continua –. L’analisi numerica degli accessi, che registra nell’ultima settimana degli incrementi rilevanti trainati dal virus influenzale che pare prediligere l’età pediatrica, ha innescato però una programmazione di gestione dell’iper-afflusso Flu-Covid". Una strategia ad ampio raggio in attesa di capire se la circolazione dell’australiana interesserà anche altre fasce anagrafiche. E senza dimenticare quel Coronavirus che, pur con dati di incidenza non più così attendibili come in passato tra tamponi fai da te e quant’altro, segnala un aumento del 20% nei ricoveri di questa settimana rispetto a sette giorni fa. Si partirà  dunque domani, e fino al prossimo 25 febbraio, col potenziamento degli ambulatori ABC Territoriali presso la Casa della Comunità di Imola nei prefestivi e festivi. Previsti, quindi, turni aggiuntivi di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta nei prefestivi, nella fascia oraria 8-14, e di medici di continuità assistenziale nei festivi (8-20). "Un rafforzamento della presenza ambulatoriale nelle finestre temporali in cui si rilevano i picchi di richieste dell’utenza – sottolinea Rossi –. Ai due medici già presenti se ne affiancherà, quindi, un altro. Il potenziamento dell’ambulatorio pediatrico, invece, partirà dal 24 dicembre". Non solo. "Dall’inizio del mese abbiamo riattivato l’area Beta del pronto soccorso – prosegue –. Via libera all’accesso separato per pazienti con patologia dell’apparato respiratorio. Ampliata anche la ricettività di ricoveri internistici no-Covid con temporanea conversione di posti letto chirurgici al quarto piano del monoblocco ospedaliero". Il cosìddetto settore verde da 16 posti letto. "Per ora siamo riusciti a non pregiudicare e rallentare l’attività chirurgica programmata con un deciso smaltimento di quelle liste d’attesa accumulate durante la pandemia – chiarisce il direttore generale di Ausl Imola –. La nuova sfida sarà quella di confermare tale tendenza". Capitolo Covid. Previsto l’allargamento dell’area Covid internistica, fino a 16 posti letto espandibili a 24 al terzo piano dell’ospedale imolese, con centralizzazione dei pazienti precedentemente gestiti nelle ‘bolle’. Riattivazione del settore Covid presso l’ospedale di Comunità di Castel San Pietro Terme, con 15 posti residenziali, e l’attivazione di 2 box di terapia intensiva Covid. I casi di maggiore complessità clinica? Di nuovo dirottati presso i nosocomi specializzati di Bologna.

Cronaca

Imola, 16 dicembre 2022 -&nbsp;L’attacco combinato di Covid e influenza australiana fa crescere la pressione a cui è sottoposta l’Ausl di Imola. Un quadro a cui si aggiungono quei virus parainfluenzali tipici del periodo. Ma la struttura sanitaria della città, pur con le ormai note carenze di organico, regge ancora l’onda d’urto. Anzi, mette in campo un piano d’azione a sei marce per arginare le criticità. Disposizioni presentate ieri dal direttore generale Andrea Rossi in conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana di Bologna. 
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"Durante l’incontro è emerso un quadro di difficoltà diffusa un po’ ovunque – racconta Rossi –. La pressione, dovuta alla sommatoria di più componenti infettive, è significativa anche a Imola. Le ripercussioni sono sulle spalle del nostro personale. Non ci troviamo, però, al cospetto di una crisi particolare o drammatica". 
In riva al Santerno, infatti, le cose vanno meglio che altrove. "Fino ad oggi non abbiamo avuto problemi con le tempistiche di Pronto soccorso in termini di accoglienza e ricoveri – continua –. L’analisi numerica degli accessi, che registra nell’ultima settimana degli incrementi rilevanti trainati dal virus influenzale che pare prediligere l’età pediatrica, ha innescato però una programmazione di gestione dell’iper-afflusso Flu-Covid". Una strategia ad ampio raggio in attesa di capire se la circolazione dell’australiana interesserà anche altre fasce anagrafiche. E senza dimenticare quel Coronavirus che, pur con dati di incidenza non più così attendibili come in passato tra tamponi fai da te e quant’altro, segnala un aumento del 20% nei ricoveri di questa settimana rispetto a sette giorni fa. 
Si partirà dunque domani, e fino al prossimo 25 febbraio, col potenziamento degli ambulatori ABC Territoriali presso la Casa della Comunità di Imola nei prefestivi e festivi. Previsti, quindi, turni aggiuntivi di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta nei prefestivi, nella fascia oraria 8-14, e di medici di continuità assistenziale nei festivi (8-20). "Un rafforzamento della presenza ambulatoriale nelle finestre temporali in cui si rilevano i picchi di richieste dell’utenza – sottolinea Rossi –. Ai due medici già presenti se ne affiancherà, quindi, un altro. Il potenziamento dell’ambulatorio pediatrico, invece, partirà dal 24 dicembre". 
Non solo. "Dall’inizio del mese abbiamo riattivato l’area Beta del pronto soccorso – prosegue –. Via libera all’accesso separato per pazienti con patologia dell’apparato respiratorio. Ampliata anche la ricettività di ricoveri internistici no-Covid con temporanea conversione di posti letto chirurgici al quarto piano del monoblocco ospedaliero". Il cosìddetto settore verde da 16 posti letto. "Per ora siamo riusciti a non pregiudicare e rallentare l’attività chirurgica programmata con un deciso smaltimento di quelle liste d’attesa accumulate durante la pandemia – chiarisce il direttore generale di Ausl Imola –. La nuova sfida sarà quella di confermare tale tendenza". 
Capitolo Covid. Previsto l’allargamento dell’area Covid internistica, fino a 16 posti letto espandibili a 24 al terzo piano dell’ospedale imolese, con centralizzazione dei pazienti precedentemente gestiti nelle ‘bolle’. Riattivazione del settore Covid presso l’ospedale di Comunità di Castel San Pietro Terme, con 15 posti residenziali, e l’attivazione di 2 box di terapia intensiva Covid. I casi di maggiore complessità clinica? Di nuovo dirottati presso i nosocomi specializzati di Bologna. 
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