
Il. direttore. dell’Autodromo, Pietro Benvenuti, vuole. superare le 200mila presenze
La settimana che culminerà nel Gran premio di Formula 1 inizia con un fermento evidente in zona Autodromo. Ieri, lungo il ponte di viale Dante e nel tratto di via Malsicura che attraversa il sottopasso, sono spuntate le bandiere ufficiali del Circus destinate ad accompagnare i tifosi verso l’accesso principale dell’Enzo e Dino Ferrari. E anche sulle facciate della torre, all’ingresso del circuito, sono comparsi i richiami alla gara iridata del 16-18 maggio. Nella Fan zone, alle spalle delle tribune centrali, si lavora invece per accogliere al meglio i tifosi, aggiungendo stand commerciali al palco per gli show musicali già presente durante il recente Mondiale Endurance, alla ruota panoramica e alle varie aree di accoglienza. All’interno del paddock, già inaccessibile ai non addetti ai lavori, allestiti negli ultimi giorni vari motorhome tra cui quelli della Ferrari e della Fia. Fuori dall’Enzo e Dino Ferrari, infine, operai al lavoro per il montaggio delle transenne che impediranno l’accesso a quanti saranno sprovvisti di biglietto e delle mappe giganti per consentire al pubblico di orientarsi tra ingressi, tribune provvisorie e servizi.
"Siamo soddisfatti per la buona risposta del pubblico – commenta Pietro Benvenuti, direttore generale dell’Autodromo –. Ci stiamo avviando a una domenica da tutto esaurito, con un venerdì e un sabato molto buoni per i quali siamo già oltre la metà della capienza. Poi, dal punto di vista commerciale, tutti i settori merceologici vogliono essere presenti. E questo è un bel segnale".
Detto che la capienza del circuito è salita, grazie all’allestimento delle tribune provvisorie, a 92.500 posti giornalieri, il traguardo delle 180mila presenze complessive è già stato tagliato. E l’obiettivo di Comune e Autodromo è superare le oltre 200mila presenze del 2024. "Ce la possiamo fare – avverte Benvenuti –. C’è una bella sensazione. Chi non è mai stato a Imola vuole esserci, chi è venuto gli anni scorsi torna. E noi dobbiamo fare bella figura".
Nel complesso, l’idea è quella di un evento che, almeno per quanto riguarda Imola, si è ingrandito di anno in anno dal 2020 a oggi. Ed è lontano parente di quello, animato dalla sola passione popolare per le quattro ruote, visto in città fino negli anni Ottanta e Novanta.
"Il Mondiale di Formula 1 è cresciuto, è vero. E oggi gli americani stanno insegnando a tutti come si organizzano gli eventi legati al motorsport – spiega il direttore del circuito –. Servono attrazioni per il pubblico, in grado di consentirgli di provare esperienze che vadano al di là della gara tra cibo, divertimento e spazi per i bambini. Prima si pensava solo alla corsa e alle tribune, oggi si è alzato il livello. È tutto molto professionale, e questo aiuta anche noi a fare il salto di qualità".
A tutto ciò, in vista di una complicatissima trattativa per il rinnovo, Imola può aggiungere la carta più importante tra quelle nel proprio mazzo: la vicinanza del circuito alla città. "Quella ci aiuta tanto perché fa sì che il centro diventi una grande Fan zone – osserva Benvenuti –. Gli altri autodromi sono invece quasi sempre distanti dal cuore della città, se non in zone rurali. E questo fattore, unito alla grande capacità di organizzare gli eventi, può essere un grande vantaggio anche per il futuro. Spero che, al di là delle logiche dinamiche legate al business, tutto ciò venga notato".