Nuovi rinforzi al Circondario (con i fondi della struttura commissariale) per la ricostruzione post-alluvione.
Dopo le cinque assunzioni (a tempo determinato) portate a termine nei mesi scorsi, ieri hanno preso servizio altri due dipendenti. E un altro arriverà a metà novembre. In totale, salgono dunque a otto i professionisti sui quali può contare l’ente di via Boccaccio. A fronte di dieci assunzioni possibili, il Circondario è ora al lavoro per riempire anche le ultime due caselle mancanti.
Era stato il commissario straordinario alla ricostruzione, Francesco Paolo Figliuolo, a stabilire attraverso un’ordinanza firmata a inizio anno le modalità mediante le quali provvedere all’assunzione, a tempo determinato, di "personale con professionalità di tipo tecnico o amministrativo a tempo determinato, per un periodo non superiore a 24 mesi, per assicurare il rafforzamento della capacità amministrativa degli enti locali", compresi nei territori delle alluvionati.
Lo stesso provvedimento autorizzava il Circondario ad assumere, "per le specifiche esigenze connesse agli interventi di ricostruzione", sette funzionari e tre istruttori per una spesa annuale lorda di 275 mila euro a carico della struttura commissariale.
Dopo le prime assunzioni portate a termine dall’ente nella prima parte dell’anno, a settembre la Giunta dei dieci Comuni, "considerate le contingenti esigenze del servizio ricostruzione post-alluvione", ha ritenuto opportuno modificare il piano in base al proprio fabbisogno. Come? Prevedendo la copertura dei posti rimasti vacanti, pari a cinque unità dell’area dei funzionari e della elevata qualificazione, con il solo profilo professionale di ‘specialista in attività tecniche’.
Proprio in questi giorni sono in programma alcuni incontri particolarmente importanti tra Comune, Circondario e struttura commissariale sulla ricostruzione. L’obiettivo è di far partire quanto prima gli interventi previsti, a partire da quelli che interessano il tratto urbano del fiume Santerno. L’alluvione dei giorni scorsi ha infatti reso evidente a tutti l’importanza dei lavori di messa in sicurezza degli argini. E dunque bisogna accelerare.
In questa ottica, la presidente facente funzioni della Regione, Irene Priolo, ha incontrato lunedì scorso il generale Figliuolo. "Non abbiamo tempo da perdere, ci aspetta l’inverno e dobbiamo farci trovare preparati: è indispensabile un cambio di passo – ha sottolineato Priolo –. Di fronte a comunità così pesantemente colpite, le istituzioni hanno il dovere di lavorare insieme e il più velocemente possibile per aiutarle a tornare a vivere in tranquillità. Tutto quello che potevamo fare, lo stiamo facendo, ma non è più sufficiente: dobbiamo adottare misure straordinarie e per questo abbiamo chiesto alla struttura commissariale di condividere la necessità di partire con un primo stralcio funzionale di opere da 650 milioni, già previste all’interno dei Piani speciali per la Ricostruzione. Interventi strategici, bacino per bacino, che noi abbiamo necessità vengano finanziate e realizzate con norme speciali".