Investe un pedone e scappa: era ubriaco

L’incidente lungo via Bel Poggio: nei guai un uomo di 59 anni. Denunciato per guida in stato d’ebbrezza e omissione di soccorso

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Per qualche bicchiere in più. Ritoccato ad arte, il titolo del classico western basta per raccontare una vicenda che è costata a un 59enne imolese una sfilza di denunce e pure il ritiro della patente. Troppo bevuto per guidare insomma, a tal punto che, l’altra sera, avrebbe pure centrato un pedone lungo via Bel Poggio, scaraventandolo nel fosso e lasciandoselo alle spalle in un attimo.

Non più di due giorni fa, un cittadino di quarant’anni si è rivolto alla polizia di stato telefonando in commissariato. "Sono in via Bel Poggio, e un’auto mi ha investito, senza fermarsi", ha riferito al centralinista di turno. Sul posto si sono ovviamente precipitate le volanti agli ordini del dirigente Luciano Di Prisco: ragazzo nel fosso e, a terra, uno specchietto retrovisore, appartenente, con ogni probabilità, all’auto investitrice. Il frammento si sarebbe staccato probabilmente in seguito all’impatto.

La vittima è stata subito soccorsa dai sanitari del 118 e ricoverata all’ospedale Santa Maria della Scaletta: per il 40enne una decina di giorni di prognosi. Fortunatamente, non è mai stato in pericolo di vita.

Anche la ricerca dell’auto pirata è scattata automaticamente nella zona collinare di Montecatone, con il supporto degli uomini della polizia stradale imolese. Perlustrazioni che in poco tempo hanno dato il loro frutto: gli agenti hanno infatti trovato un’auto che corrispondeva alla descrizione della vittima ed era pure priva dello specchietto, un pezzo compatibile con quello trovato a terra pochi minuti prima. "Non mi sono accorto di nulla" ha provato prima a giustificarsi il conducente con la polizia. Ma poco dopo ha subito ritrattato, cambiando versione e dicendo di aver percepito l’urto lungo via Bel Poggio, ma che il pedone "non sembrava essere rimasto ferito".

Parole pronunciate a stento, e con insicurezza. Così, da un semplice controllo, si è passati in un attimo al test del palloncino. Non un bicchiere di troppo, ma molto di più, perché entrambi gli alcol test eseguiti dalla polizia stradale segnavano un tasso di 2,33 e 2,34 milligrammi per litro, ben oltre il limite consentito.

A quel punto, l’automobilista è stato portato in commissariato, dove è stato identificato e fotosegnalato. Poi sono scattate le denunce, per guida in stato d’ebrezza superiore agli 1,5 milligrammi per litro, per fuga in seguito a incidente, per lesioni colpose e, infine, per omissione di soccorso.

Gabriele Tassi