Irce, il fatturato risale ai livelli pre-pandemia

Superata la soglia dei 450 milioni, con un utile di oltre nove. Preoccupazioni per la guerra e le conseguenze sul mercato globale

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Il cda di Irce ha approvato il bilancio consolidato 2021. Nel 2021 Irce (produce conduttori per avvolgimento di macchine elettriche, è attiva nel settore dei cavi elettrici, ha 9 stabilimenti nel mondo e oltre 700 dipendenti) ha conseguito un utile di 9,38 milioni. Il fatturato consolidato è stato di 457,14 milioni, in crescita del 54,8% rispetto ai 295,26 milioni del 2020 grazie all’aumento dei volumi di vendite e del prezzo del rame (la quotazione media in euro nel 2021 ha segnato un +46,24% sullo stesso periodo 2020). Nel 2019 il fatturato era stato di 311,94 milioni.

"Entrambe le aree di business, conduttori per avvolgimento e cavi elettrici, confermano la ripresa della domanda di mercato che ha riportato i volumi di vendita ai livelli pre-Covid – scrive il cda nella nota indirizzata soprattutto agli investitori in Borsa – Dall’inizio dell’anno abbiamo registrato una forte e continua crescita del costo delle materie prime, e a partire dal terzo trimestre si è aggiunto il marcato aumento del costo dell’energia elettrica che in dicembre ha raggiunto i prezzi di acquisto più alti dell’anno. Per limitare l’impatto negativo sui risultati Irce ha avviato e continua a perseguire il trasferimento al mercato degli incrementi dei costi".

I volumi di vendita di inizio 2022 "registrano un rallentamento della domanda pur rimanendo su buoni livelli. Il continuo aumento dei costi delle materie prime e dell’energia elettrica, unito agli effetti sull’economia globale del conflitto russo-ucraino, inducono elementi d’incertezza sulle previsioni". Detto ciò, il cda ha deliberato di proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,05 euro per azione, pagato il 25 maggio. Nel 2021 fu staccata una cedola da 0,03 centesimi per azione, identica a quella del 2019.

Il resoconto di gestione intermedio al 31 marzo di quest’anno conferma la tendenza emersa: il primo trimestre 2022 del Gruppo Irce si è chiuso con un utile di 1,65 milioni di euro. Il fatturato consolidato è stato di 126,12 milioni, in crescita del 21,8 % rispetto ao 103,53 milioni del primo trimestre 2021, come conseguenze dell’aumento del prezzo del rame (crescita media del 26,5% nel primo trimestre 2022 sul 2021). Permangono preoccupazioni, e non potrebbe essere altrimenti, per la guerra in Ucraina e le sue conseguenze sul mercato globale: "I risultati di questo primo trimestre continuano a essere influenzati negativamente dalla crescita dei costi delle materie prime e soprattutto dal costo dell’energia elettrica che, anche a causa dell’attuale conflitto in Ucraina, ha registrato a marzo il livello più alto. Irce prosegue con l’attività di trasferimento dell’incremento dei costi al mercato, con l’obiettivo di limitare l’impatto negativo sui risultati. Alla pressione sui costi di produzione si è unito un rallentamento della domanda nell’area business dei conduttori per avvolgimento, che ha registrato una modesta contrazione dei volumi. Per quanto riguarda l’area cavi elettrici, i volumi sono rimasti sui livelli dello stesso periodo dell’anno precedente".

red. cro.