Jarno Trulli: "Questa pista è una sfida, i piloti la amano"

L’ex pilota F1 e il ritorno del Circus sul Santerno: "Le mie gare qui? Sempre sfortunate, ma ho ricordi bellissimi"

Il pilota abruzzese in tuta Renault (Isolapress)

Il pilota abruzzese in tuta Renault (Isolapress)

Imola, 16 gennaio 2020 - Dall’altro capo della cornetta del telefono c’è un papà contento perché il figlio Enzo ha appena vinto, al debutto nella categoria, la prima gara del campionato degli Emirati Arabi di F4. Buon sangue non mente, soprattutto se di cognome fa Trulli. L’abruzzese Jarno, tra i più apprezzati rappresentanti della scuola di pilotaggio italiana, vanta 256 Gran Premi in Formula Uno e pure una vittoria a Monaco nel 2004 al volante della Renault.

Il punto Formula 1 Imola 2021, Minardi: "Tradizione e futuro, qui c’è tutto"

Trulli, l’Enzo e Dino Ferrari bissa la tappa iridata autunnale e si assicura il primo attracco, targato 2021, del circus della Formula Uno in Europa. "Ritrovare Imola nel calendario del mondiale della massima specialità automobilistica significa riabbracciare, dopo il successo organizzativo di qualche mese fa, uno dei circuiti più iconici d’Italia e non solo. Un autodromo che ha un meritato posto nella storia della Formula Uno grazie ad una serie di splendide istantanee purtroppo intervallate da qualche ricordo meno bello".

Il suo rapporto con Imola, dentro e fuori la pista? "E’ un tracciato tecnico, impegnativo. Pur piacendomi moltissimo ed andando anche abbastanza forte non mi ha mai portato fortuna. Le corse sono così, tutt’altro che una scienza esatta. Nel mio primo Gran Premio sulle rive del Santerno, con la Minardi, non riuscì nemmeno a partire. Mi si ruppe il cambio durante il giro di ricognizione. I piloti però amano questa pista perché adorano le sfide".

Il focus F1 2021: il Circus torna a Imola in aprile - Imola si riprende il suo posto nella storia - Hamilton promuove Imola "Località e pista bellissime"

E la città? "Conservo bellissimi ricordi della contagiosa passione del pubblico romagnolo. Ogni tanto torno ad Imola e la tappa fissa è il ristorante San Domenico. Proposte culinarie eccezionali ed un autentico punto di riferimento durante i week end di gara imolesi per tanti piloti ed addetti ai lavori".

Ha parlato della Minardi. Se le dico il nome di Gian Carlo, neo presidente di Formula Imola? "E’ il nome di un amico, tra i primi a darmi fiducia portandomi nel grande palcoscenico della Formula Uno. Ero al corrente della sua possibile nomina perché lo avevo incontrato poco tempo prima. Una bella notizia, porterà un bagaglio di esperienza invidiabile con la profonda conoscenza di quel mondo che ha frequentato da protagonista per tanti anni".

E Stefano Domenicali, imolese doc, guida Liberty Media. "E’ un professionista apprezzato e stimato da tutti. Persona educata, seria, equilibrata e competente. L’uomo giusto al posto giusto, un bene per la Formula Uno e per l’intera Italia automobilistica".

Con un figlio in rampa di lancio nel mondo delle quattro ruote, che idea si è fatto del movimento nazionale nel settore agonistico? "Da noi i piloti talentuosi ci sono e ci sono sempre stati. Il problema è legato ai budget che occorrono per il processo di crescita dei ragazzi più promettenti ed il loro approdo in certe categorie. Bisogna creare opportunità per non disperdere capitali umani e tradizione. In Italia poi è tutto più difficile, la Ferrari fa da calamita attraendo le maggiori attenzioni indirizzate alla specialità".