REDAZIONE IMOLA

La Cia: "Ora è fondamentale agire in fretta"

Cia-Agricoltori Italiani Imola esprime preoccupazione per la tempistica di risarcimenti e interventi necessari a rimettere in sicurezza il territorio colpito dalle esondazioni di Sillaro e Santerno. Chiede di eliminare soglie minime di danno per accedere al Fondo mutualistico e di ridurre la burocrazia per le aziende in difficoltà.

"Sono passati pochi giorni dalla visita del generale Figliuolo nell’Imolese e, nonostante l’apprezzamento per il suo lavoro e la massima fiducia c’è qualcosa che rimane critico: il fattore tempo". Ne è convinta Cia-Agricoltori Italiani Imola: "La tempistica per ottenere i risarcimenti – scrive – e gli interventi necessari a rimettere in sicurezza il territorio, in particolare la viabilità nella Vallata e le aree maggiormente colpite dalle esondazioni di Sillaro e Santerno, si sta allungando in maniera insostenibile e le aziende agricole si trovano ancora senza aiuti e spesso nell’impossibilità di lavorare i loro terreni".

Al commissario per la Ricostruzione Francesco Paolo Figliuolo, "l’associazione ha espresso chiaramente i disagi estremi che stanno affrontando le aziende agricole e lo ha riassunto in un documento di pochi punti che prevede, come prima cosa, la definizione in tempi brevi delle risorse destinate al Fondo di solidarietà nazionale per l’alluvione, azione necessaria per dare liquidità alle aziende". Per lo stesso motivo "ha chiesto di utilizzare in maniera più efficace Agri-Cat, il Fondo mutualistico nazionale che prevede la copertura dei danni alle produzioni agricole causati da eventi atmosferici di natura catastrofale: attualmente per accedere al fondo c’è una soglia minima di danno che Cia Imola vorrebbe eliminare per le zone interessate da frane e alluvione e di avere quindi un risarcimento del 100%".

Poi c’è, prosegue Cia, "tutto il capitolo del ripristino delle aree franate e degli argini danneggiati. Cia Imola pensa sia necessaria una deroga all’attuale normativa di polizia forestale che attribuisce all’azienda agricola il compito di rimuovere le piante cadute a seguito di una frana, perché in questa situazione non possono essere le sole responsabili. Inoltre, occorre ridurre la burocrazia per le aziende che stanno provvedendo in autonomia a sistemare strade private e terreni a seguito degli smottamenti e magari qualche sostegno da parte dei Comuni per la rimozione, vista la straordinarietà degli eventi che si sono verificati. Occorrono fondi dedicati al ripristino per non gravare sulle aziende agricole già in enorme difficoltà".