La Cims piange Gianni Poli "Uomo dai grandi valori"

Lo storico presidente è scomparso a 66 anni, lascia moglie e due figli. Il fratello Roberto: "Sei stato un punto di riferimento, vivrai nel mio cuore"

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Grande commozione, in città e nella Vallata del Santerno, per la morte di Gianni Poli, storico presidente della Cims scomparso ieri mattina all’età di 66 anni. Lascia la moglie Cinzia, i figli Mirco e Gloria, la mamma e i fratelli.

Nato a Castel del Rio il 17 settembre 1954, Poli era entrato nella cooperativa giovanissimo, appena terminato il servizio militare, e aveva ricoperto per oltre 40 anni la carica di presidente. Sotto la sua guida, Cims è cresciuta fino a diventare la realtà solida e composita che è a tutt’oggi. Nel 2020, dopo il pensionamento, aveva ceduto la presidenza ad Antonio Dongellini, restando a disposizione della cooperativa senza ricoprire cariche ufficiali.

"La Cims si stringe al dolore della famiglia, nel ricordo di una persona capace, dalle doti umane e aziendali uniche, che per la cooperativa che amava ha dato davvero tutto", si legge in una nota dell’azienda.

Carico di affetto il ricordo che Roberto Poli, fratello di Gianni, ex sindaco di Casalfiumanese ed ex consigliere regionale del Pd, affida invece ai social: "Lo so, ora starai già parlando con Mazzanti Nadir, Vito Salieri, Massimo Marchignoli, Bruno Solaroli, per vedere come fare nascere una nuova cooperativa. Sei nel mio cuore, sei un fratello come meglio non ci poteva essere. Ti voglio bene Gianni, salutami tanto babbo. Buon viaggio".

Anche il senatore del Pd, Daniele Manca, ex sindaco di Imola (e prima ancora di Dozza), esprime il proprio cordoglio per la morte dello storico dirigente della Cims.

"Con Gianni Poli se ne va una colonna portante del sistema cooperativo imolese – afferma Manca –, una persona che, anche nelle fasi più difficili attraversate in questi anni dall’edilizia e dalle costruzioni, non è venuto meno alla determinazione e alla volontà di portare la Cims, di fronte a tanti fallimenti che hanno interessato altre realtà regionali del settore, fuori dalla crisi. È stato uno dei rappresentanti più autorevoli della tradizione cooperativa, portatrice di un patrimonio di lavoro, occupazione, relazioni con il territorio molto importante. Lo ricordo da sempre, fin da quando lo conobbi negli anni Novanta, profondamente legato a quei valori e a quella tradizione, dotato come pochi altri della capacità e dell’autorevolezza di rappresentare l’identità del sistema cooperativo".