La Cittadella della solidarietà Da Bubano partono gli aiuti destinati ai cugini del Ravennate

Il racconto di Tassinari: "Abbiamo oltre 400 volontari operativi, e qui trovano vitto e alloggio. Una sessantina di persone tra pompieri, Esercito e Marina. Sentiamo i sindaci e distribuiamo il materiale".

La Cittadella della solidarietà  Da Bubano partono gli aiuti  destinati ai cugini del Ravennate

La Cittadella della solidarietà Da Bubano partono gli aiuti destinati ai cugini del Ravennate

di Mattia Grandi

Il viaggio alla Cittadella di Bubano trasformata nella retroguardia operativa dell’emergenza alluvione è un esercizio che arricchisce cuore e mente. Un centro logistico gestito alla perfezione dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Tassinari per dare una mano ai tanti territori limitrofi colpiti dall’esondazione dei corsi d’acqua.

"Un movimento di 437 volontari iscritti ed operativi – racconta orgoglioso il primo cittadino che presidia da oltre una settimana lo stabile insieme alla giunta ed ai tecnici del municipio –. Abbiamo trasferito qui tutte le funzioni strategiche perché la frazione di Bubano, a differenza del capoluogo Mordano, è stata risparmiata dalla furia della corrente". Un polo che si è rivelato funzionale fin dalle prime ore successive alla rottura dell’argine maestro sul Santerno all’altezza del ‘passo del cavallo’: "Una voragine che ha lasciato a bocca aperta anche gli uomini dell’Esercito – spiega –. I militari cercano di stabilizzare la strada d’accesso verso la grande falla perché c’è ancora quasi un metro di fango. Tempi di ripristino? Dai sette ai dieci giorni".

E se tutte le arterie viabili del paese sono state pulite in tempi da record, ora si pensa alle circa 200 abitazioni messe a dura prova dall’esondazione: "Ci sono danni ingenti. Il quadro emotivo alterna momenti di sconforto a picchi di vitalità contagiosa – continua –. Una cosa è certa: non ho mai visto così tanta generosità come in queste giornate". Già, perché la Cittadella, dove oggi trovano vitto e alloggio circa 60 persone tra vigili del fuoco, Esercito e Marina Militare (ma nei giorni scorsi c’erano altrettanti sfollati poi rientrati a casa, ndr), è ormai l’epicentro delle logistiche emergenziali per buona parte della bassa Romagna. "Qui arrivano gli scatoloni con le donazioni della gente: alimenti, vestiti e materiali per pulire – sottolinea Tassinari –. Noi li distribuiamo secondo una logica di azione coordinata tra Comuni. Il dialogo con gli altri sindaci dei paesi limitrofi è continuo. Captiamo le loro reali esigenze o ci attiviamo secondo precise richieste per evitare confusione e sprechi. Dalle provviste allo smistamento della forza lavoro volontaria. Ma anche pasti caldi e materiali utili".

Con tante mani tese verso gli amici di Massa Lombarda, Fruges, Bagnara, Solarolo, Lugo e Sant’Agata sul Santerno. "Zone devastate, noi siamo stati più fortunati – ammette il primo cittadino mordanese –. Il passaparola e il tam tam sui social ha portato alla Cittadella anche persone rimaste bloccate in autostrada. Turisti e camionisti stranieri e perfino una ragazza all’ottavo mese di gravidanza". Un’azione senza fine: "Abbiamo chiesto il supporto della prefettura per continuare ad alimentare questo sito – confida l’amministratore –. Sono già arrivati membri dei Carabinieri e della Guardia di Finanza per presidiare gli spazi. I grazie? Tantissimi. Dalla Protezione Civile, con Davide Lazzarini in primis, a Bubano Insieme che coordina la cucina del nostro hub sovracomunale. Poi tutta la mia giunta, Loris Valentini, Auser, Asp e la Polizia Locale del Circondario".