
L’assessore Priolo: ""Non è stato rilevato pericolo di rilascio di sostanze chimiche". Castellari (Pd): "Serve un’azione coordinata tra gli enti per evitare altri rischi". Evangelisti (FdI): "Vogliamo maggiori garanzie per la tutela della salute pubblica".
L’evoluzione del quadro ambientale che riguarda il Rio Rovigo continua ad animare la bagarre politica.
E nelle ultime ore se n’è parlato anche durante l’assemblea legislativa della Regione: "E’ necessario rendere noti gli esiti preliminari delle analisi svolte da Arpae e Arpat nel torrente Rovigo e nel fiume Santerno e prevedere ulteriori monitoraggi per valutare il potenziale impatto ambientale derivante dalla dispersione dei rifiuti – ha chiesto il consigliere dem Fabrizio Castellari con un’interrogazione a risposta immediata in aula –. Garantire un’azione tempestiva e coordinata tra gli enti coinvolti per evitare il rischio di ulteriori criticità e per accelerare ogni intervento utile".
Da qui l’atto ispettivo per capire lo stato di avanzamento del coordinamento tra Regione Emilia-Romagna, Regione Toscana ed enti locali per la gestione dell’emergenza.
Dettagli illustrati a stretto giro dall’assessora regionale con delega all’Ambiente, Irene Priolo: "In seguito agli eventi meteo di metà marzo, la Regione Toscana ha avviato un’attività di messa in sicurezza della discarica coinvolta nella frana e di rimozione dei rifiuti dal Rio Rovigo e dal Santerno – ha risposto –. La Regione Emilia-Romagna ha partecipato alle riunioni ed i rilievi effettuati da Arpae il 28 marzo sul Santerno a Castel del Rio hanno evidenziato che il parametro dei solidi sospesi è coerente con la piovosità mentre quelli da inquinamento di origine antropica sono sotto i limiti".
E ancora: "Non è stato rilevato pericolo di rilascio di sostanze chimiche – ha aggiunto la Priolo –. Hera, inoltre, ha avviato un monitoraggio sul Santerno e le analisi eseguite sui potabilizzatori sono conformi ai parametri imposti dalla normativa vigente".
Con ulteriori dettagli: "Lo svuotamento della discarica è effettuato in somma urgenza per la rimozione dei rifiuti urbani dai corsi d’acqua con varie modalità in funzione delle caratteristiche dei tratti su cui si interviene – ha concluso l’assessora regionale –. È intervenuta anche la Protezione civile della Regione Toscana con la collaborazione di gruppi di volontari per raccogliere i rifiuti dispersi lungo il Rio Rovigo".
La rendicontazione ha soddisfatto il consigliere Castellari che ha rimarcato la necessità di tenere alta la soglia dell’attenzione e dei monitoraggi, di concerto con la Regione Toscana, oltre alla richiesta di una tempestiva bonifica e messa in sicurezza dei siti coinvolti dal disastro.
Di tutt’altro avviso Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia tra i banchi dell’ente di viale Aldo Moro: "Esprimiamo forte preoccupazione e non siamo affatto soddisfatti della risposta dell’assessora Priolo – ha attaccato –. Servono, vista la gravità del contesto e il recente cedimento di una delle reti di contenimento poste a difesa del Rio Rovigo, maggiori garanzie per la tutela della salute pubblica e per scongiurare ulteriori sversamenti di rifiuti nel territorio imolese attraverso il corso del Santerno".
Ma non è tutto: "Il forte maltempo previsto in queste ore accresce i patemi dei cittadini e chiediamo un’azione urgente, coordinata con la Regione Toscana, per contenere la situazione e prevenire nuove dispersioni – ha rincarato la dose –. Arpae deve predisporre un sistema di indagini costanti sulla qualità delle acque del Santerno".
Marco Principini