È andata in archivio alla voce successo l’edizione numero 31 de ‘Agl’Arzdori ed Dozza in Festa’. Quattro giorni all’insegna della tradizione e dei sapori tipici di una volta, con quelle prelibatezze preparate a mano con tanto di sfoglia e cucinate secondo le antiche ricette tramandate di madre in figlia, nel cuore del borgo dai muri dipinti grazie all’impegno del gruppo arzdore.
Lunghissime file all’ingresso dello stand gastronomico e alle casse con centinaia di avventori pronti a gustare tortellini, tagliatelle, carne ai ferri e friggione. Ma anche i piatti speciali, in distribuzione solo in alcune serate, come la pasta e fagioli e la piadina fritta. Gettonatissima anche la modalità d’asporto.
Un colpo d’occhio capace di portare indietro le lancette del tempo con adulti e ragazzi insieme al lavoro dietro al bancone della cucina e tra i tavoli e le sedie allestiti sotto la grande tensostruttura di piazza Zotti. Riscontri positivi anche per la novità dello stand AperiArzdori in piazza Montmartre che ha servito cocktail, bevande e caffè a nastro continuo e garantito la permanenza delle persone in paese fino a tarda ora.
Centrati, quindi, tutti gli obiettivi con il consolidato impegno a convertire il ricavato dell’iniziativa in azioni solidali: "Ci piacerebbe devolvere l’utile della festa a chi ha avuto grandi difficoltà durante l’alluvione di primavera – aveva detto alla vigilia il portavoce del sodalizio organizzativo Luca Fiaschetti -. Un aiuto diretto, senza troppi intermediari, per tendere la mano a chi ne ha davvero bisogno".
Emozioni forti anche durante l’esibizione domenicale del Corpo Bandistico Folcloristico Dozzese, accompagnato dagli sciucaren e dal saluto del sindaco Luca Albertazzi, con la gradita sorpresa della visita dello storico presentatore Cesare Grandi dopo un lungo periodo di convalescenza.