La giovane Swami confessa: "La crisi climatica fa paura Siamo invecchiati di 10 anni"

Il suo distributore di benzina era rimasto chiuso fino al 14 maggio per la prima alluvione "Poi è arrivata la seconda. Bisogna capire che eventi così capiteranno sempre più spesso".

La giovane Swami confessa:  "La crisi climatica fa paura  Siamo invecchiati di 10 anni"

La giovane Swami confessa: "La crisi climatica fa paura Siamo invecchiati di 10 anni"

di Francesca Pradelli

Paura per il futuro, stanchezza e tanta amarezza. Ma anche voglia di ripartire. Sono i sentimenti che emergono dalla testimonianza di Swami Mazzucco, 22 anni, cresciuta a Spazzate Sassatelli. La ragazza mette in fila le difficoltà nel rimettere in piedi una intera frazione, messa in ginocchio da ben due alluvioni nel giro di un mese.

"La prima volta che l’argine del fiume si è rotto è stato faticoso, la seconda volta tragico. Vedo le facce della gente, sembrano tutti invecchiati di almeno dieci anni, siamo molto provati", sottolinea più volte, mentre racconta la fatica nel pulire la casa del nonno e la difficile decisione di mandarlo a vivere in una casa di riposo. L’acqua e il fango, infatti, non hanno solo reso inagibile la sua abitazione, ma hanno anche completamente distrutto tutti gli apparecchi sanitari di cui necessitava l’anziano.

Oltre ai dispiaceri personali, non mancano certo preoccupazioni circa l’attività di famiglia, il distributore di benzina Melandri snc in via Benelli. Nonostante non ci siano state perdite di combustibile che avrebbero sicuramente peggiorato la situazione, l’attività si è fermata per ben due volte nel giro di un mese: "Siamo riusciti a riaprire il 14 maggio, dopo quasi due settimane di stop. Il 16 maggio l’alluvione però è tornata e l’incasso di quei due giorni di lavoro è completamente finito sotto l’acqua". Swami però non si ferma soltanto a sottolineare il problema del rosso a livello economico, ma pone l’accento anche sui disagi che il brusco arresto dell’impresa ha arrecato ai cittadini locali. Spazzate Sassateli è una piccola frazione e il distributore della sua famiglia è quello più accessibile nel breve termine, dunque la sua inattività costringe gli abitanti a spostarsi fino a dieci km di distanza per fare rifornimento. Anche se fortunatamente entro poco tempo dovrebbe essere nuovamente fruibile, questo stop rappresenta un ulteriore inconveniente.

Nonostante la commovente grandissima ondata di solidarietà ricevuta da amici, parenti e sconosciuti, non mancano però timori per il futuro. Il più grande tra tutti? Quello che, nonostante la tragedia, non ci sarà ancora una presa di coscienza da parte delle istituzioni sulla crisi climatica: "Questi non sono singoli episodi emergenziali, ma segnali di eventi che si verificheranno sempre più spesso. Oltre che fondi, sussidi alle famiglie e ammortizzatori sociali, bisognerebbe comprendere a pieno il problema e trovare soluzioni concrete per fare sì che le persone siano tutelate il più possibile".