La giunta: "Discarica, sentenza ingiusta"

L’assessora Spada contesta il verdetto del Consiglio di Stato. E recrimina: "I soldi a Riolo? Sistema becero. I disagi erano tutti di Imola"

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di Enrico Agnessi

"Una sentenza di profonda ingiustizia". L’assessora all’Ambiente, Elisa Spada, contesta così la decisione del Consiglio di Stato, che nei giorni scorsi ha respinto il ricorso del Comune relativo all’indennità per il disagio ambientale correlato alla discarica Tre Monti per i rifiuti solidi urbani, condannando inoltre l’ente di piazza Matteotti, già bocciato in primo grado dal Tribunale amministrativo regionale, a rifondere al Comune di Riolo Terme e all’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Atersir) 10mila euro complessivi per le spese di giudizio.

Il Comune aveva impugnato la delibera del 2015 attraverso la quale Atersir aveva attribuito a Imola una quota di indennità pari al 31,86%, lasciando a Riolo Terme il restante 68,14% per il 2016-2017. Una ripartizione sbagliata, secondo l’amministrazione imolese, in quanto basata "esclusivamente sulla base del criterio geografico". E che è costata nel biennio un paio di milioni complessivi alle casse dell’ente di piazza Matteotti.

"Fino al 2015, in base a un accordo superato poi da una delibera di Atersir, la ripartizione era 90% Imola e 10% Riolo – ricorda in Consiglio comunale l’assessora Spada rispondendo a una comunicazione in Aula di Nicolas Vacchi (Fratelli d’Italia) –. E questo perché i disagi erano praticamente tutti sul comune di Imola. La discarica è al 100% sul nostro territorio, così come la viabilità e il percolatodotto. Per la ripartizione è stato però usato solo un criterio geografico che non tiene conto di disagi molto chiari. Parliamo di evidenze fisiche, non di aria fritta. Eppure si è ritenuto che queste tematiche fossero di difficile oggettivazione. Purtroppo la conformazione territoriale fa sì che il comune di Imola vada a incunearsi in quello di Riolo, per cui usando il sistema un po’ becero della ripartizione geografica si è arrivati a questo punto".

Resta l’anomalia di due Comuni confinanti, guidati peraltro da amministrazioni dello stesso colore politico, che continuano a darsi battaglia in tribunale. "Non si tratta di belligeranza o scontro, ma di giustizia – sintetizza in Aula l’assessora Spada –. Su questa partita non c’è modo di andare oltre, non ci sono altri gradi di giudizio. Le spese legali erano già state accantonate a bilancio, e si riesce a stare davanti a queste somme. D’altra parte, non era mai stata presa in considerazione la possibilità di utilizzare cifre delle quali non si aveva certezza (i due milioni agognati, ndr). Il fatto di non aver vinto e di non essere riusciti a portare a casa risorse che sarebbero state giuste non cambia nulla".

Restano due i fronti caldi, su questo tema, per la Giunta. Il Comune di Riolo Terme chiede adesso di estendere la suddivisione a lei favorevole degli indennizzi anche ai rifiuti speciali. E punta a un maxi-risarcimento fino a 1,7 milioni. In parallelo, c’è poi la battaglia che il Comune di Imola porta avanti con Atersir (udienza fissata a luglio) per i costi della raccolta dei rifiuti urbani ritenuti troppo alti, con ulteriori 2,5 milioni in ballo.