"La mancanza di formazione mina l’agricoltura"

"Le nostre istituzioni locali devono mettere in relazione le imprese con i sistemi del settore formativo"

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"Mancanza di una visione condivisa e di una pianificazione adeguata alle sfide in atto". È questo, nelle parole di Mara Mucci e Antonio Di Feo, rispettivamente componente della segreteria regionale di Azione e referente imolese del partito di Carlo Calenda, uno dei maggiori problemi che si trova di fronte oggi il comparto agricolo.

"Investire sui sistemi di formazione a 360°, mettendo in relazione questi con le imprese è un compito essenziale che devono assumersi le nostre istituzioni locali – esortano i due esponenti di Azione –. A Imola un primo passo è stato compiuto con la creazione di Officina digitale. Si tratta ora di confrontarsi ed iniziare a lavorare, per fare un passo in più, e capire la disponibilità ad allargare l’esperienza in atto verso il settore agroalimentare". Per quanto riguarda le proposte che il partito di Calenda mette in campo, "l’idea progettuale che proponiamo – fanno sapere Mucci e Di Feo – parte con la costituzione di un tavolo di lavoro coordinata dalle istituzioni locali, con imprese private (del settore agroalimentare, ma anche operanti nella formazione), imprenditori agricoli, cooperative, sindacati agricoli e dei lavoratori, camera di commercio per iniziare una prima analisi del nostro territorio, allargato anche alle province confinanti".

L’istituzione locale, in particolare, "deve fare un salto di qualità nell’elaborazione progettuale – concludono da Azione –. L’essere all’interno della Città metropolitana e l’avvio del Pnrr impongono di osare".