"La mia terra, i nostri colori Così è nato il poster della F1"

Aldo Drudi, il designer dei caschi di Valentino ha disegnato il manifesto del Gp "È un omaggio alla moda, alla velocità e al genio tipico del Made in Italy"

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di Gabriele Tassi

"Prendo la matita e cerco le linee migliori, come un pilota taglia le curve tentando il giro perfetto". Storia e carriera scandite dalla velocità quelle di Aldo Drudi, il designer dei celebri caschi di Valentino Rossi come di tanti assi delle due ruote a motore, autore del manifesto per il Gran premio dell’Emilia-Romagna e del Made in Italy 2021.

Insomma, per lei c’è una relazione fra il tracciato della matita e quello della pista?

"Immortalare la velocità con i colori, da quando faccio questo lavoro è diventata un po’ la mia missione. Ma per rappresentare un nuovo approdo della Formula 1 a Imola e su queste terre c’è bisogno di andare molto più a fondo".

Facciamolo.

"Condensare su un foglio il made in Italy, l’Emilia-Romagna, i motori, al moda e il cibo. Siamo partiti da qui, senza per forza voler essere descrittivi. Così, per prima cosa, abbiamo tracciato a mano le linee sinuose di un abito da donna, delle curve morbide, come lo stile di vita della nostra regione, votato all’ospitalità".

E poi?

"Poi ci abbiamo messo i colori, la vera bandiera della mia terra. Il verde, a richiamare le colline e la cultura agricola, il grigio della pista, ma anche della via Emilia, la direttrice attorno a cui si è sviluppata la nostra civiltà. Infine il giallo, l’azzurro: il nostro mare, le nostre spiagge".

Un viaggio a colori nella Motor valley, in cui è inconfondibile la sagoma delle monoposto e il richiamo alla velocità. Una scelta che un po’ si discosta dagli storici manifesti delle gare imolesi, come mai?

"Ci siamo trovati a prendere una strada complessa e forse anche un po’ rischiosa. L’alternativa era prendere una foto dalla banca dati della Formula 1 ed effettarla, ma non sarebbe stato nel mio stile. Così, carta e matita, è nato tutto da zero, e mi è venuto spontaneo raccontare ciò che per me sono i motori e il mio legame con la città del Santerno".

A questo punto ci racconti.

"Come dimenticare i lunghi viaggi dalla mia Cattolica (e qui ci sono il mare e il sole) fino a Imola per venire a vedere la 200 miglia, nel verde delle Acque minerali, in cerca di un buco nella rete, e del punto di vista migliore sulla gara".

E ora le competizioni è come se le vivesse da protagonista.

"Le mie emozioni rivivono un po’ nei miei disegni: dai caschi per i campioni del Motomondiale, a quello di Antonio Giovinazzi (pilota dell’Alfa F1, ndr) a quelli per gli equipaggi della America’s cup. Mi è capitato anche di pensare la livrea per un aereo del 311° Gruppo dell’Aeronautica militare. Insomma, da anni, dove c’è la velocità io cerco di esserci, in cerca di quelle linee e di quei colori perfetti".