La Milanesiana fa tappa alla Rocca

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La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, arriva il 13 luglio alla Rocca Sforzesca con l’appuntamento “Guerre e omissioni”. La serata vedrà protagoniste le letture di Tahar Ben Jelloun, vincitore del Premio Goncourt 1987, e Lorena Cesarini. A seguire la presentazione del drappo dipinto da Tahar Ben Jelloun per la città di Feltre e il concerto al pianoforte e le letture di Aeham Ahmad. In apertura, i saluti istituzionali del sindaco Marco Panieri e l’introduzione a cura di Elisabetta Sgarbi.

Inizio dello spettacolo alle 21 con ingresso gratuito. Si consiglia la prenotazione su https:www.eventbrite.itebiglietti-guerre-e-omissioni-370426625007.

L’appuntamento e realizzato in collaborazione con Regione Emilia-Romagna.

Tahar Ben Jelloun è nato a Fès (Marocco) nel 1947, vive a Parigi. Poeta, romanziere e giornalista, ha vinto il premio Goncourt nel 1987.

Lorena Cesarini (nella foto) è un’attrice italo-senegalese, nata a Dakar e cresciuta a Roma da padre italiano e madre senegalese. Fin da bambina ha nutrito in sé il desiderio di diventare attrice, ma un po’ per paura e un po’ per fiducia nel destino, ha aspettato quello che sentiva sarebbe prima o poi successo: essere notata e iniziare a vivere il proprio sogno.

Laureata in storia contemporanea, dopo il primo film “Arance e Martello” di Diego Bianchi, ha intrapreso gli studi di recitazione. Innamorata del cinema e della macchina da presa ha continuato determinata e fiduciosa a studiare. Così sono arrivati “Il professor Cenerentolo” di Leonardo Pieraccioni e un ruolo nella fiction di Rai Uno “I bastardi di Pizzofalcone” di Carlo Carlei. Il lavoro più importante arriva nel 2017, in una serie internazionale per Netflix prodotta da Cattleya e Netflix “Suburra - La serie” diretta da Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi.

Nato nel 1988 a Damasco, Aeham Ahmad appartiene alla minoranza palestinese in Siria e ha vissuto nel campo rifugiati di Yarmouk con la sua famiglia. Ha iniziato a studiare il piano a 5 anni e ha continuato gli studi a Damasco e a Homs. Nel 2015 ha dovuto lasciare il suo Paese e si è trasferito in Germania. Nel dicembre 2015 ha ricevuto l’International Beethoven Prize for Human Rights.