GIAN ALDO TRAVERSI
Cronaca

La ’nuova’ diva del Jazz. Cécile McLorin Salvant. La bellezza del canto sul palco dello Stignani

Appuntamento alle 21 con una delle voci più interessanti del momento. Un viaggio in musica fra brani originali oltre a qualche standard. Alle 18, nel ridotto, ecco gli esperti Franco Minganti e Giorgio Rimondi.

La cantante jazz Cécile McLorin Salvant, domani sul palco dello Stignani

La cantante jazz Cécile McLorin Salvant, domani sul palco dello Stignani

Freschezza e luminosità, come in un moltiplicarsi di specchi, stratificazione e ricchezza di suoni, gorgheggi di rara bellezza: a prometterli oggi dalle 21 sul palco del teatro Ebe Stignani è Cécile McLorin Salvant, la voce più interessante apparsa sulla scena del canto jazz dai tempi di Cassandra Wilson.

Spirito inquieto in perenne cambiamento, post bop, ma con rispetto, che si riflette nella musica europea e ammicca alla classica. Tra brani originali che ti scavano dentro e qualche standard. L’accompagnano Glenn Zaleski al pianoforte, Yasushi Nakamura al contrabbasso e Kyle Poole alla batteria.

Ennesima chicca nel lungo programma di Crossroads 2025, la scaletta di giornata prevede la presentazione di ’Mélusine’, l’album più recente, storia senza veli di una donna che trasmuta in serpente.

Alle 18 nel ridotto Franco Minganti, docente di Letteratura americana presso l’Alma Mater Studiorum, autore di saggi di argomento jazzistico e Giorgio Rimondi, studioso dei rapporti tra jazz e letteratura presentano il libro dal titolo "I musicisti di jazz e i loro tre desideri" di Pannonica de Königswarter.

"Se c’è qualcuno che può portare avanti la discendenza delle ’Big Three’ Billie Holiday, Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan è questa giovane virtuosa…".

Così scriveva Stephen Holden nel 2010 sul New York Times, una settimana prima dell’esordio discografico della chanteuse franco-americana.

Suonò "swingante" pure l’endorsement della soprano statunitense Jessye Norman che le attribuì "una voce unica supportata da un’intelligenza e una musicalità che illuminano ogni nota che canta".

Musicista per palati fini, presente al Bologna Jazz Festival nel 2018 e nel 2024. Considerata dalla critica l’étoile di maggior appeal della rassegna, tre nomination ai Grammy per altrettanti album e una come miglior cantante, un "Thelonious Monk" in bacheca, saggia standard e blues con abbagliante controllo dell’intonazione e una disinvoltura teatrale che ne enfatizza la lettura lirica sfumata, spesso a effetto comico.

Tanto da sconvolgere Wiynton Marsalis che al Lincoln Center di New York a maggio 2017 l’ha consacrata "divinità canterina". Con Diana Krall, lei pure sul palco, ad annuire.

"Il jazz è ampio come una lingua e può essere sperimentato solo quando si parla quella lingua" commentò successivamente, grata, Cécile".

"Può migliorare l’umore, concederti qualche sogno in più, per viverlo nel modo giusto è necessario essere preparati. Conosco chef d’alta quota che lo sono. Senza traccia di contaminazioni".