ENRICO AGNESSI
Cronaca

La sentenza sul Caffè della Rocca. Sotto la lente anche altri bandi

Nella gara per il chiosco Dolce Vita è stata inserita una voce che riguarda gli obblighi su tasse e contributi .

Il Caffè della Rocca, locale sempre popolarissimo, specialmente nei mesi caldi

Il Caffè della Rocca, locale sempre popolarissimo, specialmente nei mesi caldi

Quanto accaduto con il recente pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale dell’Emilia-Romagna, che ha accolto – in attesa della possibile impugnazione al Consiglio di Stato – il ricorso dell’ex gestore del Caffè della Rocca, Lorenzo Sabbioni, in relazione al bando che a inizio 2024 ha portato all’affidamento del locale a Emanuele Brusaferri, rischia adesso di ripetersi anche con gli avvisi pubblici per le altre attività commerciali redatti da Area Blu? La domanda non è oziosa. E anzi, appare più che mai di attualità. Tra pochi giorni scadranno infatti i termini per la gara che riguarda un altro luogo simbolo per gli amanti della vita sociale cittadina, vale a dire il chiosco della Dolce vita a parco Tozzoni, a sua volta reduce da una gestione storica proprio come quella del Caffè della Rocca.

I due bandi, redatti a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, si assomigliano molto. A una prima occhiata, spicca come nell’avviso pubblico aperto a inizio dello scorso mese di dicembre per il chiosco di via Comezzano (contratto per nove anni con canone annuo di 50mila euro a base d’asta) sia stata inserita, tra i "requisiti di idoneità soggetti a verifica in caso di aggiudicazione", anche una voce che riguarda l’"aver soddisfatto tutti gli obblighi relativi al pagamento di imposte, tasse o contributi previdenziali".

Si tratta proprio di uno degli aspetti finiti nel mirino dei giudici del Tar, che hanno appunto contestato ad Area Blu la "omessa verifica del possesso dei requisiti morali" dell’impresa aggiudicataria, identificandolo quale "vizio idoneo" alla perdita di efficacia dell’intera procedura. Basterà, averlo indicato nel bando per il chiosco della Dolce vita, per mettere al riparo la società in house da eventuali ricorsi futuri?

E chissà cosa starà pensando in questi giorni il pasticciere Sebastiano Caridi, attuale gestore dell’ex Bacchilega. La gara che si è aggiudicato da unico partecipante ad aprile 2024 era infatti praticamente uguale, nella forma, a quella appena annullata dai giudici del Tar per il Caffè della Rocca. Tra l’altro, nel caso del locale affacciato su piazza Matteotti si trattava, come molti ricorderanno, del secondo bando aperto a stretto giro di posta da Area Blu. Il primo, a settembre 2023, si concluse con il mancato affidamento del locale a una ditta bolognese intestata a un imprenditore pakistano, esclusa per non aver raggiunto il punteggio minimo per essere ammessa alla fase di valutazione dell’offerta economica.

Anche in quella circostanza, furono polemiche feroci. A quasi un anno e mezzo di distanza, un’altra grana che la Giunta si sarebbe risparmiata volentieri. In primis il sindaco Marco Panieri, già a febbraio 2024 chiamato a dover chiarire i rapporti di amicizia con Brusaferri, che in questi giorni prosegue regolarmente nel proprio lavoro in attesa dell’esito del ricorso al Consiglio di Stato, e il sostegno economico ricevuto dall’imprenditore imolese sia nella campagna elettorale del 2020 che ai tempi in cui Panieri era segretario del Pd locale. Quanto ad Area Blu, si tratta solo dell’ultimo di una serie di inciampi che hanno portato ormai da tempo la società in house del Comune nel mirino dell’opposizione e di molti cittadini.