La Uil: "Il Comune usi le risorse incassate da Hera per il caro bollette"

Zignani e Rago: "Con quei profitti perché non aiutare le famiglie in difficoltà?". Carabia (Lega) rilancia il documento del sindacato

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"Destinare i dividendi che il Comune introita da Hera all’abbattimento di quota parte delle bollette delle utenze". E ancora: "Adeguare, attraverso il patto di sindacato e i componenti del Cda di espressione pubblica (degli enti locali), il piano industriale presentato al fine di individuare, in via prioritaria, meccanismi strutturali che riducano a monte i costi energetici delle utenze, nonché anticipare gli investimenti nelle nuove produzioni di energia da fonti alternative". Lo chiede la Uil regionale, che attraverso il segretario Giuliano Zignani ha inviato un Ordine del giorno ai sindaci e agli eletti nei Consigli comunali emiliano-romagnoli con l’auspicio che venga approvato in Aula.

A Imola, il documento è stato presentato dal leghista Simone Carapia.

"Perché i Comuni, soci di maggioranza e con la possibilità di nominare componenti nei Cda, non invitano le ‘loro’ Aziende, che in questo frangente stanno macinando profitti a dir poco record, a intervenire in modo urgente e concreto per abbattere il costo delle bollette? – domandano Zignani e il coordinatore locale della Uil, Giuseppe Rago –. E soprattutto perché lo stesso Comune, grazie ai profitti che le Aziende riversano nelle sue casse, non mette a punto un meccanismo tale per cui queste risorse possano andare a tutela delle famiglie vessate dal caro bollette?".

Ciò detto, "comprendiamo bene le logiche di mercato che regolano le attività delle multiutility, lungi da noi metterne in discussione la solidità, ma non dimentichiamo che queste Aziende sono a maggioranza pubblica e che quindi spetta ai Comuni dare indirizzi – sottolineano Zignani e Rago –. Come spetta ai Comuni attuare ogni tipo di soluzioni per salvaguardare i cittadini sempre più in difficoltà. Infine, un ultimo aspetto etico: perché non prevedere un tetto al compenso dei manager alla guida di queste multiutility? Proprio come avviene con le società a maggioranza pubblica".

Il primo a rispondere in maniera affermativa alla sollecitazione della Uil è stato, come detto, il leghista Carapia.

"Il Comune deve fare di più, se si pensa che da solo rappresenta il 66% di Con.Ami, secondo azionista di Hera – esorta il consigliere comunale di opposizione –. Non ci si può sempre nascondere dietro a un dito e allargare le braccia, il sindaco Panieri che è anche il presidente del patto di sindacato in Hera si faccia sentire. Ci deve essere la volontà politica e, nel nostro caso, non bisogna essere succubi di Hera visto che siamo i secondi azionisti. Panieri si assuma le proprie responsabilità sul territorio e non faccia il finto tonto pensando che qualcun altro gli risolva il problema. Quando si assumono certe cariche ci sono onori e oneri: dimostri l’attaccamento al proprio territorio fatto di famiglie e imprese che non sanno dove sbattere la testa".