"Questo è un territorio in ginocchio, impossibile trovare le parole per descrivere la situazione". Le accorate parole di Athos Ponti, ex sindaco di Fontanelice, danno appena l’idea di cosa è accaduto, e purtroppo sta ancora accadendo nella valle del Santerno, da Ponticelli in su. Della Montanara bloccata a Valsalva dopo Castel del Rio diamo notizia a parte, ma è tutta la viabilità minore ad essere state sbriciolata dalle frane e dagli smottamenti causati dall’alluvione del 16 e 17.
"Qui la situazione è difficile, complessa, non era mai accaduta una cosa del genere. Ci sono aziende storiche in crisi – riprende Ponti – Certo, le città inondate hanno la precedenza, ma è qua che è iniziato il disastro, e non deve passare in secondo piano il calvario che stiamo vivendo in questi giorni".
Il calvario viene chiamato "disastro" da Valerio Calderoni, veterinario, residente a Fontanelice dal 1995 e operativo nel settore zootecnico da 36 anni. "Un disastro di frane – esordisce il medico – Le strade che conducono alle aziende sono quasi tutte interrotte". Le aziende sono quelle zootecniche, ovvero piccoli e medi allevamenti che portano avanti la razza bovina romagnola e anche mucche da latte. "Non parlo di smottamenti, perché in molti casi ora manca proprio la strada – dice Calderoni – L’unica nota positiva, se così si può dire, è che un po’ più della metà degli animali era stata tolta dalle stalle e messa al pascolo: mangiano da soli. Ma gli altri ancora nelle stalle? Da Fontanelice a Posseggio non si può più andare in auto. Ci sono cinque chilometri da fare a piedi, la strada è sbriciolata. Da Fontanelice a Casola la Renana è interrotta in 3-4 punti. Se tutto questo fosse successo in inverno, sarebbe stata una tragedia, perché ci sarebbe voluto l’Esercito per portare il cibo agli animali".
In vallata ci sono una quindicina di aziende zootecniche, che danno lavoro a decine e decije di persone e famiglie. Allevano circa 800 bovini di razza Romagnola, e un altro centinaio di mucche da latte. "Non è una quantità eccezionale, ma grazie a queste attività ci vivono in tanti – sottolinea Calderoni – So di un’azienda di Fontanelice che aveva un allevamento sulla Casolana, interrotta da una frana, che ha portato gli animali in un’altra azienda, alla Capannaccia, ma adesso qui c’è un’altra frana. Alla Bordona un’altra azienda ha avuto dieci animali morti per una frana nell’ondata di maltempo di inizio maggio, e un’atra mucca è morta per uno smottamento due giorni fa. Le strade mancano del tutto a Sassoleone, a Belvedere, a Giugnola". Un bollettino di guerra.
ma. mar.