Imola, scassinata la lavanderia Bioself: è il terzo colpo

L’amarezza della titolare dell'attività di viale Saffi: "Danni pesanti per i lavori necessari e i giorni di chiusura"

Annamaria De Michele, la titolare, davanti alla catena tranciata. E’ il terzo furto in poc

Annamaria De Michele, la titolare, davanti alla catena tranciata. E’ il terzo furto in poc

Imola, 1 luglio 2019 - Maniaco della pulizia o collezionista numismatico? La domanda è lecita, considerando che l’altro giorno un ladro se ne è andato via dalla lavanderia ‘Bioself’ di viale Saffi con una gettoniera sottobraccio. Un furto portato a termine alla luce del sole, e ripreso – passo per passo – dalle telecamere di sicurezza installate dentro la struttura. «Verso le 19, mi ha chiamato un cliente, dicendo che non si apriva la porta del negozio» racconta la titolare, Annamaria De Michele. La lavanderia infatti è self-service, e pertanto all’interno il personale non è presente.

«Pensavo fosse semplicemente saltata la luce – racconta – e in effetti, una volta arrivata in lavanderia la corrente non c’era»: ma poi, è arrivata la sorpresa. «Una volta entrata – prosegue – ho visto che il distributore di gettoni era stato sradicato dalla parete, e i fili elettrici tranciati hanno mandato in corto circuito l’impianto elettrico. A quel punto non ho potuto fare altro che chiamare la polizia». Le forze dell’ordine dopo aver constatato il furto, hanno posto sotto sequestro i filmati del circuito di sicurezza. «Nelle immagini – spiega Annamaria – si vede un uomo a volto scoperto, con capelli e carnagione scura (e sulla testa un cappello), che fin dalle 10 comincia a ‘lavorare’ intorno alla gettoniera. Capita che venga interrotto dall’ingresso di qualche cliente, ma riesce a uscire in tempo dal negozio prima di essere visto, come se avesse un ‘palo’ ad avvertirlo fuori dalla lavanderia». Dopo circa due ore di tentativi – sempre secondo il racconto della titolare –, intorno alle 12, l’uomo, avrebbe approfittato di una finestra libera di mezz’ora per tagliare la grossa catena che assicurava il macchinario a una sbarra di ferro e letteralmente strappare dal muro «a suon di calci» il distributore di gettoni.

«A quel punto, tranciati i fili elettrici, è saltata la luce, e non è stato più possibile accedere alla lavanderia dall’esterno». Oltre al danno anche la beffa; infatti l’attività è  rimasta chiusa, e, prima di domani, sarà difficile riuscire a riaprire i battenti. «Sicuramente di soldi se ne sono portati a casa pochi – aggiunge la titolare –. La gettoniera però era praticamente piena, e questo per noi è un danno non indifferente visti i giorni di chiusura forzata e i lavori di ripristino che ci costeranno qualche migliaio di euro». La lavanderia di viale Saffi non è nuova a questo tipo di esperienze: prima nell’estate del 2012, poi l’anno successivo, i ladri provarono a portarsi a casa – senza successo – il distributore di gettoni.