L’Avis premia i giovani donatori di sangue

Migration

Bravi a scuola, nonché destinati a portare presto nuova linfa in un ambito particolarmente bisognoso di forze fresche. Sono dodici le ragazze e i ragazzi che, nei giorni scorsi, hanno ricevuto dalle mani del presidente dell’Avis di Imola, Paolo Monti, e della consigliera Sonia Manaresi, le buste contenenti i rispettivi premi allo studio ‘Diplomati con l’Avis’. Tra i riconoscimenti ai ragazzi più meritevoli, anche uno donato dalla famiglia Gherardi-Pirazzoli, in ricordo di Anna Gherardi, e un altro messo a disposizione dalla famiglia Sasso-Serantoni in memoria di Ermes Sasso, ex presidente della Polisportiva Avis Imola.

Il concorso, che vede per ogni studente meritevole un buono acquisto del valore di 300 euro, venne istituito dal consiglio direttivo dell’Avis di Imola già nel 1991 e la prima premiazione risale al 1992, quando furono consegnate sei borse di studio del valore di 400.000 lire cadauna, per premiare chi si impegna con profitto nello studio e per sensibilizzare i più giovani alla principale finalità dell’associazione, vale a dire la donazione di sangue.

"Nell’assegnare i riconoscimenti per l’anno scolastico 20192020, abbiamo tenuto conto delle migliori medie risultanti dalla somma degli esiti annuali del corso di studi, più la prova d’esame – ricorda il presidente Monti –. Dall’anno scorso, in particolare, essendo le borse di studio in denaro soggette a tassazione, il consiglio direttivo dell’Avis di Imola ha deliberato di assegnare dei premi allo studio consistenti in buoni acquisto."

L’iniziativa che si è svolta nella sala riunioni dell’Avis, nel padiglione numero 6 dell’ospedale vecchio, è stata anche l’occasione per invitare i nuovi diplomati ad entrare nella struttura dell’associazione. "Oggi possiamo contare su circa 6mila donatori in tutto il comprensorio e circa 4mila a Imola – ricostruisce il presidente Monti –. Ma per ogni donatore che ci lascia per raggiunti limiti di donazione, ne occorrono almeno quattro tra i più giovani. Si inizia a donare, infatti, a 18 anni, e si può arrivare fino a 70 anni. Occorre sempre allargare la base associativa".