Lavori all’Arena fermi da mesi Comune-azienda, scontro in tribunale

"L’impresa ci ha fatto causa, ma noi resisteremo in giudizio". Il sindaco prepara un nuovo appalto

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Là dove c’erano attori e spettatori ora ci sono... calcinacci ed erba alta mezzo metro. Parafrasando Celentano, a raccontare il presente dell’Arena di Castel San Pietro bastano poche immagini, ‘rubate’ dalle grate del cancello e ‘sparate’ su Facebook a fare brutta mostra di sé, date in pasto ai castellani comprensibilmente sospesi tra lo scoramento e la rabbia.

"La ditta che aveva vinto l’appalto ha lasciato il cantiere da mesi", ammette il sindaco Fausto Tinti furioso. Oltre il danno, poi, c’è la beffa: "La ditta lamentava la mancanza di condizioni di sicurezza per alcuni interventi che avrebbero dovuto fare, e per questo ci ha citati in giudizio", si trattiene dal commentare Tinti, pur lasciando capire che, a suo parere, si tratta di un mero pretesto. "In quasi sei mesi, da luglio dello scorso anno a novembre, dovevano realizzare il 60% dell’opera e ne hanno realizzata il 5% circa. Loro ci hanno chiesto i danni, noi li chiederemo a loro. Risolveremo in sede giudiziale la questione", imbraccia elmetto e spada il primo cittadino. Di certo, si amareggia, "ci sono regolamenti legati agli appalti ai quali non ci si può sottrarre. Chi lo ha vinto, e lo ha fatto con un ribasso davvero fortissimo, aveva i requisiti per poter partecipare e vincere, e i controlli seguiti non hanno evidenziato ragioni valide e sufficienti per estromettere l’azienda dai lavori".

Così, ancora un volta, il Comune resta con il cerino in mano, costretto da una parte ad attendere che la nuova gara riparta, dall’altra a tenere chiusi i lucchetti dell’Arena per ben tre estati consecutive. Le prime due inutilmente, la scorsa e quella prossima a cominciare, visto il fermo dei lavori, la prossima invece per permettere (si spera) l’avanzamento definitivo del cantiere.

"La Regione ci è venuta incontro garantendo una proroga fino al 2023 (così il Comune non perderà i fondi regionali, ndr). Il progetto naturalmente non cambierà, ora si tratta, e ci si sta lavorando, di completare i documenti preparatori per poi far partire in tempi brevi la nuova gara". L’attesa dunque è ancora lunga ma, garantisce Tinti, "ne varrà la pena. Avremo un’Arena oggetto di un intervento che non abbiamo voluto soltanto conservativo, ma che anzi permetterà di utilizzare la struttura anche al chiuso e di farlo avvalendosi di tutte le nuove tecnologie che abbiamo inserito nel progetto".

Claudio Bolognesi