Le armi contro la nuova ondata sono i vaccini

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Andrea

Rossi*

La vaccinazione anticovid è stata e continuerà ad essere non solo uno strumento di straordinaria efficacia,

ma anche un modo molto semplice per alleggerire il sistema delle cure da costi evitabili. Le evidenze scientifiche più aggiornate, relative al periodo luglio-agosto 2022 (Fonte Istituto Superiore Sanità), ci dicono che coloro che hanno eseguito la vaccinazione, completando i richiami, hanno rispetto ai non vaccinati:

1) Un tasso di ospedalizzazione quattro volte più basso.

2) Un tasso di ospedalizzazione in terapia intensiva quattro volte più basso.

3) Un tasso di mortalità sette volte più basso.

Le differenze di efficacia fra i diversi vaccini aggiornati oggi disponibili (ceppo Wuhan + Omicron 1; ceppo Wuhan + Omicron 45) sono in realtà molto contenute; non ci sono evidenze per esprimere un giudizio preferenziale per uno o per l’altro, in quanto entrambi aumentano la protezione contro le varianti circolanti e aiutano a mantenere una buona protezione immunitaria.

In previsione di una possibile ripresa autunnale della circolazione del virus e dei contagi, i nuovi vaccini

aggiornati sono oggi già disponibili. Possono essere utilizzati solo come richiami, indipendentemente dal

tipo di vaccino usato in precedenza e sono pertanto destinati a chi è ancora in attesa della cosiddetta terza

dose e a chi deve fare la quarta, in entrambi i casi a cittadini con più di 12 anni.

Per ora la scelta è quella di anticipare la somministrazione dei richiami Covid rispetto all’antinfluenzale,

perché si presume che la nuova ondata Covid possa avvenire entro ottobre, in anticipo rispetto al picco

influenzale. I vaccini anti Covid ed antinfluenzale potranno comunque essere somministrati assieme,

nel prosieguo della

campagna vaccinale, ottimizzando risorse e tempi, rivolgendosi agli stessi target di popolazione, con una

frequenza (auspicabilmente) annuale di ripetizione.

*Direttore generale Ausl