Una tradizione che ha attraversato quattro decenni, un simbolo di cultura e passione per i libri che potrebbe però chiudere presto, almeno temporaneamente, in attesa di trovare una nuova sistemazione. Questa la situazione attuale degli storici cassettoni di metallo pieni di libri usati che costituiscono la libreria ‘Le arche della cultura’. Sistemati sotto il portico di Palazzo Sersanti e affacciati su Piazza Matteotti, i cassettoni sono parte del paesaggio da generazioni. La riqualificazione degli spazi di Piazza Matteotti e le imminenti nuove aperture nell’ambito della ristorazione, oltre a precise richieste della Soprintendenza, impongono il trasloco.
La notizia è circolata sui social ricevendo molti commenti perché l’attività – aperta negli ultimi tempi solo alcuni giorni alla settimana e in orari limitati – era apprezzata e benvoluta da molti.
In attesa di capire in che locazione di Imola inserirla e quando ciò possa accadere, non manca nemmeno l’amarezza di chi ha lavorato per il progetto di fronte a questa temporanea sospensione. A dire la sua in merito è infatti Enrico Folli, dipendente della Cooperativa ‘Il Mosaico’ gestore della libreria da ormai due anni, dopo il passaggio di testimone ricevuto da Moreno Sidoni, storico gestore. "Sono davvero desolato – dice con rammarico –, non solo come lavoratore, ma anche come appassionato di libri".
C’è rammarico per l’interruzione del servizio: "Oltre che un’opera buona, visto che il ricavato delle vendite veniva devoluto in beneficenza - sottolinea Enrico -, per me era anche un lavoro a cui mi sono dedicato con passione. Ho passato molti pomeriggi alla ricerca di libri da esporre, spesso trovando delle vere chicche, testi rari o particolari, che avevano valore storico e culturale".
Dietro a ogni volume c’era una selezione svolta con cura, frutto di un’attenta ricerca che ha coinvolto anche la cittadinanza. "Sono andato più e più volte a casa dei clienti che avevano qualcosa che ritenevano interessante – ricorda Enrico – , selezionando personalmente i libri, cercando di capire quali fossero i più adatti per essere esposti in libreria". Un impegno meticoloso, che rende la libreria unica nel suo genere. Si spera che al più presto si possa trovare un luogo adeguato a riaprire questo spazio.
Francesca Pradelli