Le direttive della Regione sono chiarissime

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Giuseppe

Rago*

Ennesima aggressione all’Ausl e ancora una volta fortunatamente senza danni al personale. Come affrontare questa piaga quotidiana? Applicando le direttive de Ministero della Salute (sin dal 2007) e recepite dalla Regione. Eccole: valutare i progetti di nuova costruzione o di modifica delle strutture in funzione della riduzione dei fattori di rischio connessi ad atti e comportamenti violenti, in particolare sul layout per prevedere vie di fuga alternative; valutare la necessità di dotarsi e mantenere in funzione sistemi di allarme o altri dispositivi di sicurezza (pulsanti antipanico, allarmi portatili, cellulari, ponti radio) nei luoghi e nelle situazioni potenzialmente a rischio; assicurare la disponibilità di un sistema di pronto intervento o della presenza prossimale di un operatore nel caso in cui l’allarme sia innescato; potenziamento e o l’installazione di impianti di videoregistrazione a circuito chiuso nelle aree ad elevato rischio; migliorare l’accoglienza e il confort dei luoghi di attesa; gestire l’accesso ai locali di lavoro con regole e sistemi tecnologici selettivi (accessi con sistemi a badge o elettronici); controllare e vincolare i sistemi di accesso esterni alle strutture rendendoli coerenti con le necessità di gestione delle situazioni di emergenza (es. allarmando le porte antipanico); prevedere nelle aree a rischio arredi idonei a ridurre gli elementi potenzialmente pericolosi; valutare, in relazione al rischio, nei front office e più in generale ove vi è un rapporto con il pubblico, eventuali arredi che per conformazione e struttura rendano difficile avvicinarsi agli operatori; sistemi di illuminazione idonei e sufficienti all’interno della struttura e all’aperto; mantenere in buono stato strutture e attrezzature (finestre, serrature, vetture...).

Quanto di tutto ció è applicato nei presidi sanitari del territorio? È stato attivato all’Ausl il gruppo tecnico indicato dalla Regione e il Previos (Piano per la Prevenzione degli atti di Violenza sugli Operatori Sanitari)? La soluzione sta nell’attuazione di azioni da tempo esistenti.

*segretario Uil Imola