Le mura storiche ritornano a ‘splendere’

Prosegue il restauro conservativo della cinta castellana. Il vicesindaco Bondi: "Non si sono intoppi". A ottobre il secondo stralcio

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A settembre la fine del primo stralcio, poi ad ottobre l’inizio del tratto di via Catelfidardo. Continua il restauro conservativo delle mura storiche di Castel San Pietro. I lavori sono partiti circa un mese fa, e dovrebbero concludersi a cavallo tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2023. Un mese fa è partito il primo stralcio che interessa il tratto di mura che costeggia l’area verde tra via Volturno e via Oberdan, lungo il percorso pedonale riqualificato lo scorso anno, e il retro del palazzo comunale. In particolare l’intervento ha preso il via sul lato del muro di cinta che dà sul parcheggio del Municipio.

"I lavori stanno procedendo senza intoppi", conferma il vicesindaco Andrea Bondi, mettendo il timbro dunque sulla prevista fine di questo primo stralcio entro la fine di settembre. L’idea, poi, è di partire ad ottobre con il tratto di via Castelfidardo, "più lungo e dunque un po’ più impegnativo", precisa Bondi, con i lavori che dunque dovrebbero durare, rispetto al primo intervento che si concluderà in 70-80 giorni, qualche settimana in più. Facendo i conti, dunque, si può prevedere il completamento dell’intero restauro conservativo delle mura storiche per la fine del 2022, massimo le prime settimane del nuovo anno.

I lavori sono eseguiti dall’impresa di restauro Arturo Piana srl con la supervisione della restauratrice Francesca Rabbi, e prevedono sulle porzioni di muro con maggiore presenza di ciottoli, la pulizia e la rimozione manuale della vegetazione superiore ed inferiore e delle parti di laterizio non distaccate. Il fissaggio dei ciottoli e degli elementi in laterizio che risultano distaccati si sta eseguendo con malta simile a quella esistente, che sarà utilizzata anche per la successiva stuccatura dei giunti della muratura, in profondità, evitando di eseguirla fino a filo esterno del paramento murario, per evitare fenomeni di dilavamento nel tempo.

Importante sarà il lavoro relativo alle lesioni presenti sulle mura. Dapprima si diagnosticherà il tipo di lesione, se limitate al paramento murario o estese al conglomerato interno, poi si opererà, a seconda della lesione, con interventi di ‘cucitura’ della lesione o di consolidamento e riempimento. Le antiche mura oggetto dell’attuale restauro sono state realizzate con la tecnica costruttiva del ‘muro a sacco’ utilizzata nei sistemi difensivi delle città medioevali, composto da muratura in laterizio (paramento esterno) e da un nucleo murario, realizzato con calce idraulica, ciottoli di fiume in prevalenza e pietrame di diversa pezzatura. Nella malta utilizzata nel nucleo è presente la ‘sabbia gialla’ che si estraeva nelle cave antiche della frazione di Varignana.

c. b.