Festa grande a Castel Guelfo per il titolo mondiale conquistato da Alessandro Liberatore nella categoria senior individuale maschile di pattinaggio artistico a rotelle. L’alloro più importante nel già ricco palmares del fenomeno della specialità, classe 1999 tesserato per il Pontevecchio Bologna, capace di centrare l’impresa davanti al pubblico di casa dei World Skate Games di scena nei giorni scorsi alla Fiera di Rimini. L’ultimo sigillo, in ordine cronologico, di un’ascesa incontenibile per l’ex enfant prodige del pattinaggio che, dopo gli anni da pigliatutto tra i Junior (con l’oro iridato messo al collo a Nanjing nel 2017 alla sua prima uscita con vista planetaria, ndr), ha inanellato una lunga serie di medaglie continentali e quattro titoli italiani consecutivi. Ma con il campionato del mondo c’era ancora un conto aperto dopo l’argento a Buenos Aires nel 2022, il bronzo in Paraguay l’anno prima e il quarto posto della scorsa edizione in Colombia. "Finalmente, ho lavorato tanto per raggiungere questo obiettivo – ha detto a caldo Liberatore –. E’ stato un anno davvero duro e impegnativo. Abbiamo fatto tutto il necessario per arrivare pronti al 100% per la kermesse iridata. La dedica? Alla mia nonna Lella scomparsa qualche mese fa, alla mia famiglia ed ai miei allenatori". Perfetta la prestazione di Liberatore in terra adriatica con un punteggio totale di 240,02. Il pattinatore cresciuto a Castel Guelfo, ma da un po’ di tempo residente a Boario Terme per facilitare le logistiche di allenamento, ha raccolto l’ovazione del pubblico amico e materializzato in rapida successione esercizi ad alto tasso di difficoltà. Il tutto condito da intensità e giusta carica emotiva, utile a rintuzzare il bagaglio di tensione da favorito con gli occhi dei giudici puntati addosso, per l’esecuzione di coreografie e concept da pelle d’oca. Da cartolina la sua versione del ‘Bolero’ di Ravel nello Short, dominato con 92,31 punti, poi ‘Il sogno olimpico’ nel Lungo da altri 147.71. Alle sue spalle, il portoghese Diogo Craveiro (238,31) e lo spagnolo Lucas Yanez Perez (230.56). "Un pensiero anche per la mia Castel Guelfo dove sono cresciuto e rimasto fino alla maggiore età – ha aggiunto –. La mia storia racconta che si può raggiungere la vetta del mondo in uno sport anche partendo da un paesino di poco più di 4mila abitanti. Non dimentico le mie origini, è lì che i sogni hanno preso forma". Un trionfo da condividere con i tecnici Sara Locandro, Andrea Aracu e con il coreografo Andrea Bassi del Pontevecchio Bologna guidato dal presidente Augusto Fava. "Siamo tutti orgogliosi dello straordinario risultato centrato da Alessandro", commenta il sindaco Claudio Franceschi.
CronacaLiberatore conquista la vetta del mondo: "Grande gioia che ripaga tutti i sacrifici"