L’inferno delle donne nei lager nazisti

L’universo femminile veniva spersonalizzato e svuotato di ogni valore. Un’ininterrotta storia di morte, violenza e soprusi

L’inferno delle donne nei lager nazisti

L’inferno delle donne nei lager nazisti

Le vittime delle persecuzioni e dello sterminio nazista furono uomini e donne di religione ebraica o non; le donne però, anche per colpa del maschilismo di quei tempi, furono trattate molto più brutalmente dal regime nazista. Durante l’olocausto la divisione del campo per uomini e donne fu creata anche per le diverse mansioni riservate ad ogni sesso. Sappiamo che molti internati andavano direttamente alle camere a gas senza lavorare (questo accadeva alle donne in stato interessante, per esempio, e la stessa sorte la subivano i disabili). Le donne ebree e Rom nei campi venivano utilizzate per i lavori forzati che molto spesso portavano alla morte; oppure diventavano cavie di medici o ricercatori tedeschi per esperimenti riguardanti la sterilizzazione o la riproduzione artificiale. Nei campi le donne erano molto vulnerabili e quasi insignificanti: molte di loro venivano picchiate, violentate e alcune volte forzate a avere dei rapporti sessuali con i tedeschi per ricevere in cambio cibo e coperte. Alcune sopravvissute hanno raccontato i dolori e le atrocità a cui i soldati tedeschi le costringevano, disumanizzandole e rendendole oggetti privi di valore.

All’interno dei campi le donne soffrivano anche per il loro aspetto: non si sentivano più donne, pensavano di aver perso tutte le caratteristiche che le rendevano femminili; essendo molto magre le loro forme erano scomparse, i capelli erano corti e sporchi, la fame le aveva svuotate. Alcune provarono a rendersi più femminili, nonostante le difficoltà della vita quotidiana: alcune di loro rubavano stoffe durante il lavoro e in segreto cucivano dei reggiseni per ricordarsi chi erano prima della prigionia e sentirsi nuovamente se stesse. Questi preziosi aspetti della vita femminile nei campi sono raccontati in un volume importante, ‘Donne nell’Olocausto’, a cura di Dalia Ofer e Lenore Weitzman. Tra le sopravvissute che hanno raccontato molti di questi episodi troviamo Liliana Segre, le sorelle Bucci e molte altre.

È davvero importante porre attenzione su questo argomento e ricordare le storie di queste donne, esempi virtuosi e modelli di coraggio da ricordare. A noi sta la responsabilità di tramandare la loro importante storia e di testimoniare che la dignità delle donne non può essere cancellata neanche nel momento più buio.

3ª media B ‘Moro’ di Dozza