Imola, odissea per una visita medica. "Ma se pago la faccio subito"

Un paziente lamenta l’attesa eccessiva per un consulto reumatologico

Imola, un anno per ottenere una visita reumatologica (foto di repertorio Newpress)

Imola, un anno per ottenere una visita reumatologica (foto di repertorio Newpress)

Imola (Bologna), 4 ottobre 2018 - Un anno per una visita reumatologica. Forse troppo. Anzi, di sicuro troppo. Ne è convinto Bruno Faldi, nostro lettore: «Oggi (ieri, ndr) mi sono recato all’accettazione ambulatoriale dell’Ospedale Nuovo per prenotare una visita specialistica reumatologica. Mi è stata indicato il mese di novembre 2019 (più di un anno da oggi). Evidentemente non ho dato corso alla cosa e altrettanto evidentemente ho dovuto effettuare una prenotazione in regime di libera professione, con un costo di 130 euro; ma ciò che è più importante è che la data della visita è il 31 ottobre p.v., ovvero meno di 30 giorni da oggi. Data la sproporzione dei due tempi di attesa, ritengo non necessario alcun commento, mentre sarebbe benvenuto un breve cenno di spiegazione».

Interpellata sulla vicenda, l’Ausl ha risposto: «Ci scusiamo per il lungo tempo di attesa previsto per la visita reumatologica richiesta – scrive l’Ausl – Va però precisato che tale visita costituisce una prestazione di secondo livello, che può essere richiesta secondo criteri definiti e concordati con i prescrittori, siano essi quelle monitorate dalla Conferenza Stato-Regioni. In questo caso, evidentemente, il prescrittore non ha ritenuto di segnalare la prestazione come sollecita, segnalazione che avrebbe garantito un tempo di attesa di circa 30 giorni».

«Il servizio di reumatologia, che attualmente conta della presenza di un unico professionista specialista in tale disciplina che è parte integrante di una equipe ospedaliera di Medicina Interna – spiega l’Ausl – è nato relativamente di recente nella nostra Azienda che precedentemente non erogava questa prestazione specialistica. Negli ultimi anni ha preso in carico un numero sempre maggiore di pazienti, e questo, unitamente alla soddisfazione per il servizio da parte di chi ne ha usufruito, ha prodotto un aumento esponenziale della domanda, non sempre accompagnato da criteri di appropriatezza, e una contemporanea sovrapposizione nell’unica agenda presente di prime visite, controlli periodici e valutazioni esami».

« Il tema è stato peraltro analizzato da un gruppo di lavoro metropolitano istituito ad hoc – sottolinea l’Ausl – che ha ridefinito il percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale e i criteri di appropriatezza, oltre a determinare i nuovi fabbisogni in termini di offerta. A seguito di questo l’Ausl di Imola ha nei mesi scorsi assunto un secondo professionista specializzato in reumatologia. Nelle prossime settimane, si intende creare una sinergia tra i due specialisti per garantire continuità nell’offerta ambulatoriale reumatologica, oltre a rendere disponibili un numero aggiuntivo di prestazioni ambulatoriali».

«Per quanto riguarda infine la questione dei differenti tempi di attesa per una visita libero professionale, non possiamo che ricordare che la libera professione intramoenia viene svolta dai professionisti al di fuori dell’orario di lavoro e che è una possibilità prevista dalla normativa vigente».